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L'Italia si è innamorata dell'indagatore dell'incubo, Dylan Dog. Tiziano Sclavi, il talentuoso fumettista pavese, ha creato un personaggio che si è scalato le classifiche e ha fatto breccia nei cuori dei lettori. Il suo eroe non è un condottiero come Tex, ma uno spiantato indagatore dell'incubo con un passato da alcolista, vertigini e difficoltà ad arrivare a fine mese.
Il fumetto della Sergio Bonelli Editore è stato un esperimento, un banco di prova affidato alla creatività di Sclavi. Il progetto originale era intitolato "Nightmare", ma ricevuto un semaforo rosso, il fumettista ha riversato le sue energie su Dylan Dog. La sua spalla bizzarra e dall'alto tasso comico lo trasforma in una persona vera e autentica, fragile e introspettiva, ironica e a tratti maldestra.
La forza di Dylan Dog risiede nella ventata di aria fresca che si respira nelle sue storie. Le vicende sono autoconclusive ma la sensazione è che il mondo di Dylan Dog riesca ad avere una coerenza e una connessione invidiabile. Dietro alla maschera horror si cela qualcosa di più spaventoso, una realtà spesso crudele e ingiusta, ricca di paure e solitudini.
Il fumetto è diventato un fenomeno commerciale, con la serie regolare che si è sfodata le 185.000 copie per il numero 43, intitolato "Storia di Nessuno". Il meglio deve ancora venire, ma già nel 1990 si assiste alla crescita di un fenomeno su scala nazionale.
Oggi, Dylan Dog è ancora in attività, indaga sempre sull'incubo che non abbandona le nostre vite. Gli affari vanno come al solito, pochi soldi in tasca anche se la sua parcella è aumentata. La crisi dell'editoria ha inciso non poco sulle alterne vicende del nostro investigatore, ma il recente corso firmato da Barbara Baraldi ha ridato una verve e una freschezza inaspettata all'eroe bonelliano.
Il grande Umberto Eco, una volta disse: "In un’isola deserta mi porterei Dylan Dog". Un attestato di stima profonda e un consiglio valido anche attualmente.
Il fumetto della Sergio Bonelli Editore è stato un esperimento, un banco di prova affidato alla creatività di Sclavi. Il progetto originale era intitolato "Nightmare", ma ricevuto un semaforo rosso, il fumettista ha riversato le sue energie su Dylan Dog. La sua spalla bizzarra e dall'alto tasso comico lo trasforma in una persona vera e autentica, fragile e introspettiva, ironica e a tratti maldestra.
La forza di Dylan Dog risiede nella ventata di aria fresca che si respira nelle sue storie. Le vicende sono autoconclusive ma la sensazione è che il mondo di Dylan Dog riesca ad avere una coerenza e una connessione invidiabile. Dietro alla maschera horror si cela qualcosa di più spaventoso, una realtà spesso crudele e ingiusta, ricca di paure e solitudini.
Il fumetto è diventato un fenomeno commerciale, con la serie regolare che si è sfodata le 185.000 copie per il numero 43, intitolato "Storia di Nessuno". Il meglio deve ancora venire, ma già nel 1990 si assiste alla crescita di un fenomeno su scala nazionale.
Oggi, Dylan Dog è ancora in attività, indaga sempre sull'incubo che non abbandona le nostre vite. Gli affari vanno come al solito, pochi soldi in tasca anche se la sua parcella è aumentata. La crisi dell'editoria ha inciso non poco sulle alterne vicende del nostro investigatore, ma il recente corso firmato da Barbara Baraldi ha ridato una verve e una freschezza inaspettata all'eroe bonelliano.
Il grande Umberto Eco, una volta disse: "In un’isola deserta mi porterei Dylan Dog". Un attestato di stima profonda e un consiglio valido anche attualmente.