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Il procuro generale di Perugia, Paolo Barlucchi, ha avvertito che il processo d'appello sul tragico incidente al Rigopiano potrebbe cadere sotto l'ombra della prescrizione dopo otto anni dalla tragedia. Il procuratore ha sollevato la "problematicità del doppio termine di prescrizione" legata al complesso percorso giudiziario iniziato a Pescara e approdato in Umbria dopo la decisione della Suprema Corte.
Il processo, che è stato disposto dalla Cassazione poco meno di un anno fa, si riferisce alla tragedia che ha colpito l'hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017. L'indagine ha riguardato le responsabilità della Regione Abruzzo, del Comune e della Provincia di Pescara, nonché l'omessa pianificazione territoriale di una Legge del 1992.
Secondo gli ermellini, il disastro avrebbe potuto essere prevenito se la strada provinciale n.8 fosse stata liberata dalla neve prima dell'allarme datato in ritardo. Le parti civili hanno presentato richieste in linea con quelle del procuratore Barlucchi, confermando la volontà di mantenere il perimetro accusatorio indicato dalla Cassazione.
Il processo si riprenderà lunedì 1° dicembre, ma il timbro della prescrizione sta arrivando, poiché "troppo tempo è passato" per una giustizia che potrebbe sfumare. Le famiglie delle vittime rischiano di pagare "i ritardi accumulati in origine" e un sistema che non garantisce risposte nei tempi dovuti.
La sentenza della Cassazione ha stabilito che la tragedia "si poteva prevenire" e che ciò "era possibile e dovuto", indicando come elemento cardine la mancata pulizia della strada provinciale che conduce all'hotel.
Il processo, che è stato disposto dalla Cassazione poco meno di un anno fa, si riferisce alla tragedia che ha colpito l'hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017. L'indagine ha riguardato le responsabilità della Regione Abruzzo, del Comune e della Provincia di Pescara, nonché l'omessa pianificazione territoriale di una Legge del 1992.
Secondo gli ermellini, il disastro avrebbe potuto essere prevenito se la strada provinciale n.8 fosse stata liberata dalla neve prima dell'allarme datato in ritardo. Le parti civili hanno presentato richieste in linea con quelle del procuratore Barlucchi, confermando la volontà di mantenere il perimetro accusatorio indicato dalla Cassazione.
Il processo si riprenderà lunedì 1° dicembre, ma il timbro della prescrizione sta arrivando, poiché "troppo tempo è passato" per una giustizia che potrebbe sfumare. Le famiglie delle vittime rischiano di pagare "i ritardi accumulati in origine" e un sistema che non garantisce risposte nei tempi dovuti.
La sentenza della Cassazione ha stabilito che la tragedia "si poteva prevenire" e che ciò "era possibile e dovuto", indicando come elemento cardine la mancata pulizia della strada provinciale che conduce all'hotel.