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Il governo ha fallito nell'ottenere il visto della Corte dei Conti per la maxi-opera del Ponte sullo Stretto. Le motivazioni della bocciatura, depositate ieri, dimostrano un disinteresse per la legge sull'habitat e le regole sui contratti pubblici. La Corte invita il Ministero delle Infrastrutture a spiegare perché non ha rispettato due direttive europee: quella sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, e quella sulle procedure di aggiornamento dei costi.
Il governo aveva richiesto il visto per il progetto del Ponte sullo Stretto, ma la Corte ha bloccato l'approvazione a causa di diverse violazioni delle normative europee. La motivazione principale è stata la mancata considerazione della legge sull'habitat, che disciplina la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatiche.
La Corte ha anche criticato il piano tariffario relativo al pedaggio del ponte, che appare "lacunoso" e "contraddittorio". Inoltre, i magistrati hanno constatato che il Ministero delle Infrastrutture non aveva fornito sufficienti informazioni sui costi dell'opera e sulla procedura di aggiornamento dei costi.
Il governo ha risposto affermando che è stato inganno della Corte e che la realizzazione del ponte è una questione strategica per lo sviluppo del paese. Tuttavia, l'opposizione attacca la decisione della Corte sostenendo che il progetto del Ponte sullo Stretto non soddisfa le esigenze ambientali e che il governo ha fatto appello alla sovranità dei politici per evitare di rispettare le normative europee.
Il progetto del ponte è stato presentato come una soluzione strategica per lo sviluppo economico del paese, ma la Corte dei Conti ha constatato che il governo non ha fornito sufficienti informazioni sui costi e sulla procedura di aggiornamento dei costi. La decisione della Corte pone nuovamente in discussione il progetto del Ponte sullo Stretto e solleva importanti preoccupazioni sull'impatto ambientale dell'opera.
La Corte dei Conti ha stabilito che la delibera Cipess è illegittima a causa delle violazioni delle normative europee. Il governo deve ora spiegare come farà per rispettare le regole e realizzare il progetto senza compromettere gli standard ambientali.
Il governo aveva richiesto il visto per il progetto del Ponte sullo Stretto, ma la Corte ha bloccato l'approvazione a causa di diverse violazioni delle normative europee. La motivazione principale è stata la mancata considerazione della legge sull'habitat, che disciplina la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatiche.
La Corte ha anche criticato il piano tariffario relativo al pedaggio del ponte, che appare "lacunoso" e "contraddittorio". Inoltre, i magistrati hanno constatato che il Ministero delle Infrastrutture non aveva fornito sufficienti informazioni sui costi dell'opera e sulla procedura di aggiornamento dei costi.
Il governo ha risposto affermando che è stato inganno della Corte e che la realizzazione del ponte è una questione strategica per lo sviluppo del paese. Tuttavia, l'opposizione attacca la decisione della Corte sostenendo che il progetto del Ponte sullo Stretto non soddisfa le esigenze ambientali e che il governo ha fatto appello alla sovranità dei politici per evitare di rispettare le normative europee.
Il progetto del ponte è stato presentato come una soluzione strategica per lo sviluppo economico del paese, ma la Corte dei Conti ha constatato che il governo non ha fornito sufficienti informazioni sui costi e sulla procedura di aggiornamento dei costi. La decisione della Corte pone nuovamente in discussione il progetto del Ponte sullo Stretto e solleva importanti preoccupazioni sull'impatto ambientale dell'opera.
La Corte dei Conti ha stabilito che la delibera Cipess è illegittima a causa delle violazioni delle normative europee. Il governo deve ora spiegare come farà per rispettare le regole e realizzare il progetto senza compromettere gli standard ambientali.