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A Roma, la fiera della piccola e media editoria ospitata a Passaggio al Bosco è stata teatro di uno scontro furioso tra i boicottatori e gli stand che promuovono libri considerati "antifascisti". La questione si è complessificata ulteriormente con la presenza di opuscoli e libri estremamente controversi, che molti hanno definito come l'"ultimo psicodramma della sinistra".
Molti esempi sono stati segnalati. Tra i più notevoli ci sono "La rivolta ideale", "Nascita e tramonto del Movimento Sociale Italiano" e "Il razzismo contro i bianchi". I manifestanti hanno chiesto che si ritirino gli stand di questi libri, mentre altri piccoli editore hanno spuntato la maglietta "Per noi la cultura o è antifascista o non è cultura".
Tuttavia, alcuni esempi sono stati segnalati che sembrano contrastare con le idee dei manifestanti. Esistono stand che vendono libri di Stalin e prodotti controversi della sinistra radicale senza alcuna reazione da parte degli organizzatori.
Il sindaco di Roma ha spiegato che la fiera non deve essere utilizzata per sostenere iniziative che promuovono idee "disumane e criminali". Una posizione che sembra contraddittoria con l'idea di distinguere le due violenze, quella fascista e quella di ribellione.
Tuttavia, alcuni editori hanno fatto notare che tutte le idee sono legittime, il fascismo no. Questo spiega perchè alcuni esempi sono stati segnalati in modo particolarmente vibrato.
La domanda rimane: cosa stiamo assistendo? Una vera e propria censura dei libri e delle opinioni che non siamo di moda o un'opportunità per discutere i temi più controversi della storia italiana senza paura? La risposta, come sempre, è complessa.
Molti esempi sono stati segnalati. Tra i più notevoli ci sono "La rivolta ideale", "Nascita e tramonto del Movimento Sociale Italiano" e "Il razzismo contro i bianchi". I manifestanti hanno chiesto che si ritirino gli stand di questi libri, mentre altri piccoli editore hanno spuntato la maglietta "Per noi la cultura o è antifascista o non è cultura".
Tuttavia, alcuni esempi sono stati segnalati che sembrano contrastare con le idee dei manifestanti. Esistono stand che vendono libri di Stalin e prodotti controversi della sinistra radicale senza alcuna reazione da parte degli organizzatori.
Il sindaco di Roma ha spiegato che la fiera non deve essere utilizzata per sostenere iniziative che promuovono idee "disumane e criminali". Una posizione che sembra contraddittoria con l'idea di distinguere le due violenze, quella fascista e quella di ribellione.
Tuttavia, alcuni editori hanno fatto notare che tutte le idee sono legittime, il fascismo no. Questo spiega perchè alcuni esempi sono stati segnalati in modo particolarmente vibrato.
La domanda rimane: cosa stiamo assistendo? Una vera e propria censura dei libri e delle opinioni che non siamo di moda o un'opportunità per discutere i temi più controversi della storia italiana senza paura? La risposta, come sempre, è complessa.