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Una storia che fa riflettere sulla nostra società. A Satellite Beach, in Florida, una coppia di artigiani del Natale ha avuto l'opportunità di creare un presepe illuminato che sarebbe stato il fiore all'occhiello della stagione festiva. Ma la loro creatività è stata bruscamente fermata dalla burocracia.
Il progetto, realizzato da Jonathan Myers e sua moglie Emily Verrelli, era una vera opera d'arte. Sulla facciata del loro negozio, un supporto era stato creato per proiettare una "natività luminosa", un'installazione artistica che trasformava l'edificio in un vero e proprio scenario natalizio. Ma il Comune non ne voleva sapere. Un regolamento locale e una segnalazione anonima hanno cancellato il presepe, lasciando la coppia senza un progetto.
Ma cosa ha motivato la decisione del Comune? Si tratta di una normativa che proibisce ogni illuminazione esterna su un edificio, salvo le insegne dei negozi. E anche questo è stato messo in discussione. La municipalità sostiene di agire per proteggere la fauna marina e proteggere gli automobilisti, ma alcuni ritengono che il presepe sia stato cancellato perché "simbolico" del Natale cristiano.
La coppia ha reagito con determinazione, lanciando un appello su Facebook in cui chiede di trovarsi un altro edificio dove poter esprimere la sua creatività. Ma la questione non è solo una domanda di libertà di espressione, ma anche di valori profondamente simbolici.
Ecco, questo presepe illuminato era più che una semplice decorazione. Era un gesto di speranza, di pace e di allegria. E il suo cancellamento ci ricorda che la nostra società deve proteggere non solo l'ambiente, ma anche i valori della convivialità e dell'umanesimo.
La storia di Jonathan Myers e sua moglie Emily Verrelli è un invito a riflettere sulla nostra cultura e sul nostro rapporto con il Natale. Non possiamo permetterci di cancellare le nostre radici storiche e i nostri valori culturali per rispettare leggi o regolamenti. Devono essere gli esseri umani a scegliere come esprimersi, non l'altro.
Il progetto, realizzato da Jonathan Myers e sua moglie Emily Verrelli, era una vera opera d'arte. Sulla facciata del loro negozio, un supporto era stato creato per proiettare una "natività luminosa", un'installazione artistica che trasformava l'edificio in un vero e proprio scenario natalizio. Ma il Comune non ne voleva sapere. Un regolamento locale e una segnalazione anonima hanno cancellato il presepe, lasciando la coppia senza un progetto.
Ma cosa ha motivato la decisione del Comune? Si tratta di una normativa che proibisce ogni illuminazione esterna su un edificio, salvo le insegne dei negozi. E anche questo è stato messo in discussione. La municipalità sostiene di agire per proteggere la fauna marina e proteggere gli automobilisti, ma alcuni ritengono che il presepe sia stato cancellato perché "simbolico" del Natale cristiano.
La coppia ha reagito con determinazione, lanciando un appello su Facebook in cui chiede di trovarsi un altro edificio dove poter esprimere la sua creatività. Ma la questione non è solo una domanda di libertà di espressione, ma anche di valori profondamente simbolici.
Ecco, questo presepe illuminato era più che una semplice decorazione. Era un gesto di speranza, di pace e di allegria. E il suo cancellamento ci ricorda che la nostra società deve proteggere non solo l'ambiente, ma anche i valori della convivialità e dell'umanesimo.
La storia di Jonathan Myers e sua moglie Emily Verrelli è un invito a riflettere sulla nostra cultura e sul nostro rapporto con il Natale. Non possiamo permetterci di cancellare le nostre radici storiche e i nostri valori culturali per rispettare leggi o regolamenti. Devono essere gli esseri umani a scegliere come esprimersi, non l'altro.