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I requisiti pensionistici stanno per aumentare, ma perché investire il TFR nel fondo integrativo? Questa è la domanda che si sta facendo in tutta Italia. Perché i lavoratori convengono a restare in servizio più a lungo, anche se significa pagare più tasse e rischiare di essere poveri quando muore.
Il governo ha deciso di aumentare gradualmente i requisiti pensionistici dal 2027 al 2028, con un obiettivo chiaro: garantire la sostenibilità del sistema. Ma come funziona questo meccanismo automatico di adeguamento all'aspettativa di vita? In sintesi, se la vita media si allunga, cresce anche l'età di pensionamento.
I lavoratori impegnati in attività usuranti o gravose, come operatori notturni, facchini, operai edili, personale sanitario turnista e maestre d'asilo, sono esclusi dall'aumento. Ma chi resta nel sistema? I lavoratori che preferiscono continuare a lavorare anche quando potrebbero pensare di aver raggiunto la vecchiaia.
Il costo della misura è stato calcolato circa 3 miliardi l'anno. È troppo caro per il governo, quindi hanno deciso di diminuire i requisiti, ma non ridurli del tutto. Il requisito di vecchiaia potrà arrivare a 68 anni e 3 mesi nel 2046 o fino a 69 anni e 6 mesi nel 2050.
Quindi perché investire il TFR nel fondo integrativo? Ecco la risposta: per ridurre al minimo i benefici della pensione. Ma anche per pagare più tasse, perché il governo ha deciso di aumentare gradualmente i requisiti pensionistici. La questione è, come sempre, chi paga e chi si arricchisce.
In sintesi, il meccanismo automatico di adeguamento all'aspettativa di vita significa che la vita media si allunga, quindi cresce anche l'età di pensionamento. E i lavoratori sono obbligati a restare in servizio più a lungo, anche se vuolono. Il governo ha deciso di aumentare gradualmente i requisiti pensionistici, ma con una formula che riduce al minimo i benefici della pensione.
Il governo ha deciso di aumentare gradualmente i requisiti pensionistici dal 2027 al 2028, con un obiettivo chiaro: garantire la sostenibilità del sistema. Ma come funziona questo meccanismo automatico di adeguamento all'aspettativa di vita? In sintesi, se la vita media si allunga, cresce anche l'età di pensionamento.
I lavoratori impegnati in attività usuranti o gravose, come operatori notturni, facchini, operai edili, personale sanitario turnista e maestre d'asilo, sono esclusi dall'aumento. Ma chi resta nel sistema? I lavoratori che preferiscono continuare a lavorare anche quando potrebbero pensare di aver raggiunto la vecchiaia.
Il costo della misura è stato calcolato circa 3 miliardi l'anno. È troppo caro per il governo, quindi hanno deciso di diminuire i requisiti, ma non ridurli del tutto. Il requisito di vecchiaia potrà arrivare a 68 anni e 3 mesi nel 2046 o fino a 69 anni e 6 mesi nel 2050.
Quindi perché investire il TFR nel fondo integrativo? Ecco la risposta: per ridurre al minimo i benefici della pensione. Ma anche per pagare più tasse, perché il governo ha deciso di aumentare gradualmente i requisiti pensionistici. La questione è, come sempre, chi paga e chi si arricchisce.
In sintesi, il meccanismo automatico di adeguamento all'aspettativa di vita significa che la vita media si allunga, quindi cresce anche l'età di pensionamento. E i lavoratori sono obbligati a restare in servizio più a lungo, anche se vuolono. Il governo ha deciso di aumentare gradualmente i requisiti pensionistici, ma con una formula che riduce al minimo i benefici della pensione.