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L'Italia è tra i Paesi che dovranno affrontare una pressione al ribasso sulle loro entrate a causa dell'invecchiamento demografico. Secondo il rapporto "Pensioni a un'età più alta" pubblicato dall'Ocse, la spesa previdenziale del nostro paese risulta al 16% del PIL.
Gli attivi (20-64 anni) caleranno di oltre il 35% in 40 anni. La sostenibilità finanziaria dei sistemi di previdenza dipenderà da come l'Italia gestirà la transizione verso un'età pensionabile più alta, che dovrebbe essere intorno ai 70 anni.
Il segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann, ha avvertito: "L'invecchiamento demografico rappresenta una importante sfida strutturale nei Paesi Ocse, in quanto comporta notevoli conseguenze economiche, fiscali e sociali". L'Italia dovrà quindi affrontare la pressione di ridurre le sue entrate a causa dell'invecchiamento della popolazione lavorativa.
Il rapporto dell'Ocse suggerisce che l'età pensionabile effettiva dovrebbe essere aumentata e ampliate le opportunità di lavoro per i lavoratori più anziani. L'Italia è stata invitata a fare di più per i lavoratori senior, in quanto il tasso di occupazione dei lavoratori di età compresa tra 60 e 64 anni è raddoppiato dal 2012, ma è ancora basso rispetto alla media Ocse.
Il governo italiano dovrà quindi considerare strategie per sostenere la sicurezza economica dei lavoratori anziani e promuovere una forte crescita. La questione dell'età pensionabile è dunque diventata un tema di attenzione importante, soprattutto per il futuro della previdenza italiana.
In sintesi, l'invecchiamento demografico rappresenta una sfida che i Paesi Ocse devono affrontare insieme, aumentando l'età pensionabile e ampliando le opportunità di lavoro per i lavoratori anziani. L'Italia dovrà prendere misure concrete per garantire la sostenibilità finanziaria dei sistemi di previdenza e promuovere una forte crescita economica.
Gli attivi (20-64 anni) caleranno di oltre il 35% in 40 anni. La sostenibilità finanziaria dei sistemi di previdenza dipenderà da come l'Italia gestirà la transizione verso un'età pensionabile più alta, che dovrebbe essere intorno ai 70 anni.
Il segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann, ha avvertito: "L'invecchiamento demografico rappresenta una importante sfida strutturale nei Paesi Ocse, in quanto comporta notevoli conseguenze economiche, fiscali e sociali". L'Italia dovrà quindi affrontare la pressione di ridurre le sue entrate a causa dell'invecchiamento della popolazione lavorativa.
Il rapporto dell'Ocse suggerisce che l'età pensionabile effettiva dovrebbe essere aumentata e ampliate le opportunità di lavoro per i lavoratori più anziani. L'Italia è stata invitata a fare di più per i lavoratori senior, in quanto il tasso di occupazione dei lavoratori di età compresa tra 60 e 64 anni è raddoppiato dal 2012, ma è ancora basso rispetto alla media Ocse.
Il governo italiano dovrà quindi considerare strategie per sostenere la sicurezza economica dei lavoratori anziani e promuovere una forte crescita. La questione dell'età pensionabile è dunque diventata un tema di attenzione importante, soprattutto per il futuro della previdenza italiana.
In sintesi, l'invecchiamento demografico rappresenta una sfida che i Paesi Ocse devono affrontare insieme, aumentando l'età pensionabile e ampliando le opportunità di lavoro per i lavoratori anziani. L'Italia dovrà prendere misure concrete per garantire la sostenibilità finanziaria dei sistemi di previdenza e promuovere una forte crescita economica.