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Ieri, un'ombra si è allungata sul mondo del tennis italiano: è morto Nicola Pietrangeli, una leggenda del tennis che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del nostro sport. Panatta, un altro grande della racchetta italiana, ricorda con affetto e nostalgia il suo amico e compagno di avventura.
"Nicola era mio amico, anche se ci beccavamo ogni tanto", dice Panatta, "ma era un gioco che facevamo. Lui era l'erede della prima promessa italiana del tennis: a 17 anni, già giocava al tennis Parioli e stava per diventare una star".
Insieme, Pietrangeli e Panatta hanno vinto la prima Coppa Davis, con il capitano Pietrangeli e Panatta in campo. Un'amicizia che è durata fino alla fine.
"La cosa che mi faceva più male in questo ultimo periodo era che non volevo che soffrisse: lui ha avuto un colpo tremendo quando è morto Giorgino poco tempo fa", dice Panatta, riferendosi al figlio di Pietrangeli che è deceduto nel mese scorsa.
L'ultima volta che Panatta ha chiamato Pietrangeli pochi giorni prima della sua morte, gli ha detto: "Alzati dal letto, accidenti a te!". Ma Pietrangeli non voleva alzarsi.
"Però ha fatto una vita bellissima", conclude Panatta. Una vita che merita di essere ricordata con allegria e rispetto.
Fognini, un altro grande del tennis italiano, sostiene l'opinione di Panatta: "Adriano ha già detto tutto. È un giorno triste sicuramente per il nostro sport, amato tennis. Ma va ricordato con allegria perché lui era così, aveva sempre la battuta pronta".
Un uomo che è stato per molti anni l'uomo Davis, con tutti i record e le vittorie. Un campione che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del tennis italiano.
"Mancherà a tutti noi appassionati di tennis perché se n'è andato Nicola, ci ha salutato così", conclude Fognini.
"Nicola era mio amico, anche se ci beccavamo ogni tanto", dice Panatta, "ma era un gioco che facevamo. Lui era l'erede della prima promessa italiana del tennis: a 17 anni, già giocava al tennis Parioli e stava per diventare una star".
Insieme, Pietrangeli e Panatta hanno vinto la prima Coppa Davis, con il capitano Pietrangeli e Panatta in campo. Un'amicizia che è durata fino alla fine.
"La cosa che mi faceva più male in questo ultimo periodo era che non volevo che soffrisse: lui ha avuto un colpo tremendo quando è morto Giorgino poco tempo fa", dice Panatta, riferendosi al figlio di Pietrangeli che è deceduto nel mese scorsa.
L'ultima volta che Panatta ha chiamato Pietrangeli pochi giorni prima della sua morte, gli ha detto: "Alzati dal letto, accidenti a te!". Ma Pietrangeli non voleva alzarsi.
"Però ha fatto una vita bellissima", conclude Panatta. Una vita che merita di essere ricordata con allegria e rispetto.
Fognini, un altro grande del tennis italiano, sostiene l'opinione di Panatta: "Adriano ha già detto tutto. È un giorno triste sicuramente per il nostro sport, amato tennis. Ma va ricordato con allegria perché lui era così, aveva sempre la battuta pronta".
Un uomo che è stato per molti anni l'uomo Davis, con tutti i record e le vittorie. Un campione che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del tennis italiano.
"Mancherà a tutti noi appassionati di tennis perché se n'è andato Nicola, ci ha salutato così", conclude Fognini.