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"Nazioni Unite, strumento fondamentale della pace, ma solo se gli Stati gliela consentono". Questa è la durezza del monito di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, che da Vienna affronta il 25esimo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale. Il capo dello Stato, che ha preso parte alla cerimonia al polo delle Nazioni Unite, non esita a sottolineare l'importanza dell'Onu come garante della pace nel mondo.
Tuttavia, il Presidente della Repubblica non sembra disposto a esitare, se siamo parliamo di indebolire le Nazioni Unite. Mattarella ci avverte: "Non posso permettere che la criminalità organizzata transnazionale indurbi indebolendo l'Onu". Lui che ha sempre sottolineato la necessità di una maggiore cooperazione internazionale, ora insiste sulla responsabilità degli Stati.
Ma cosa si intende per "responsabilità degli Stati"? In altre parole: se gli Stati non vogliono rispettare le convenzioni e il ruolo dell'Onu, allora è l'Onu che deve subire le conseguenze? Non c'è certo bisogno di chiarimenti.
Mattarella, invece, sembra essere più esplicito. "Gli Stati devono farlo", sostiene. Lui che ha sempre sottolineato la necessità di una maggiore cooperazione internazionale, ora ci ricorda che anche l'Onu non è invincibile.
La visita alla mostra dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due figure emblematiche della lotta contro la criminalità organizzata transnazionale in Italia, non sembra avere alcun legame con il discorso di Mattarella. Tuttavia, il Presidente della Repubblica ci ricorda che "ho avuto il privilegio di conoscerli e sovente frequentarli". Un omaggio alla memoria dei due magistrati uccisi dalla mafia? Sembra quasi così.
Tuttavia, il Presidente della Repubblica non sembra disposto a esitare, se siamo parliamo di indebolire le Nazioni Unite. Mattarella ci avverte: "Non posso permettere che la criminalità organizzata transnazionale indurbi indebolendo l'Onu". Lui che ha sempre sottolineato la necessità di una maggiore cooperazione internazionale, ora insiste sulla responsabilità degli Stati.
Ma cosa si intende per "responsabilità degli Stati"? In altre parole: se gli Stati non vogliono rispettare le convenzioni e il ruolo dell'Onu, allora è l'Onu che deve subire le conseguenze? Non c'è certo bisogno di chiarimenti.
Mattarella, invece, sembra essere più esplicito. "Gli Stati devono farlo", sostiene. Lui che ha sempre sottolineato la necessità di una maggiore cooperazione internazionale, ora ci ricorda che anche l'Onu non è invincibile.
La visita alla mostra dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due figure emblematiche della lotta contro la criminalità organizzata transnazionale in Italia, non sembra avere alcun legame con il discorso di Mattarella. Tuttavia, il Presidente della Repubblica ci ricorda che "ho avuto il privilegio di conoscerli e sovente frequentarli". Un omaggio alla memoria dei due magistrati uccisi dalla mafia? Sembra quasi così.