VociDalBelPaese
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La vicenda dell'ex prefetto condannato per i domiciliari, Silvio Mattarella, ha innescato uno scontro acceso tra politica e magistratura. Marina Berlusconi, figlia dell'ex premier, ha dichiarato che la sentenza è un "cruciale passo avanti" sulla strada della verità, ma ha anche denunciato il clima velenoso e incattivito che si è creato intorno alla vicenda. La presidente dell'Anm, Cesare Parodi, ha risposto che è "fisiologico" che ci siano errori giudiziari e non "patologici".
Marina Berlusconi ha accusato la magistratura di agire con un "spirito di fazione", creando una giustizia a "due facce": una luna luminosa e una oscura. Ha anche sottolineato che la vicenda di suo padre va ben oltre il caso in sé e che l'Italia resta un Paese "giustizialista" dove la voglia di gogna continua a muovere le peggiori pulsioni dei mezzi di comunicazione e dell'opinione pubblica. La figlia del premier ha chiesto una riforma dell'ordinamento giudiziario per ridurre lo strapotere delle correnti e separare le carriere tra pubblici ministeri e giudici.
Il presidente dell'Anm, Cesare Parodi, ha risposto che non può dire nulla sulla vicenda singola, ma ha affermato che la giustizia è una cosa complessa e difficile da raggiungere. Ha anche detto che definire gli errori della magistratura come "fisiologici" è un'ipocrisia.
L'esposizione di Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha sottolineato la solidarietà del movimento con Marina Berlusconi e il bisogno di una giustizia più equa. Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, ha invece criticato il presidente dell'Anm per definire gli errori della magistratura come "fisiologici". Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato, ha protestato contro le parole di Parodi e ha chiesto perché si lamenti quando la sentenza arriva dopo trent'anni di persecuzione.
Infine, Paolo Barelli, capogruppo alla Camera, ha annunciato che il partito del Senato, Forza Italia, sarà alle dipendenze della riforma della Costituzione in materia di giustizia e che seguirà un referendum che vinceranno sul campo.
Marina Berlusconi ha accusato la magistratura di agire con un "spirito di fazione", creando una giustizia a "due facce": una luna luminosa e una oscura. Ha anche sottolineato che la vicenda di suo padre va ben oltre il caso in sé e che l'Italia resta un Paese "giustizialista" dove la voglia di gogna continua a muovere le peggiori pulsioni dei mezzi di comunicazione e dell'opinione pubblica. La figlia del premier ha chiesto una riforma dell'ordinamento giudiziario per ridurre lo strapotere delle correnti e separare le carriere tra pubblici ministeri e giudici.
Il presidente dell'Anm, Cesare Parodi, ha risposto che non può dire nulla sulla vicenda singola, ma ha affermato che la giustizia è una cosa complessa e difficile da raggiungere. Ha anche detto che definire gli errori della magistratura come "fisiologici" è un'ipocrisia.
L'esposizione di Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha sottolineato la solidarietà del movimento con Marina Berlusconi e il bisogno di una giustizia più equa. Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, ha invece criticato il presidente dell'Anm per definire gli errori della magistratura come "fisiologici". Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato, ha protestato contro le parole di Parodi e ha chiesto perché si lamenti quando la sentenza arriva dopo trent'anni di persecuzione.
Infine, Paolo Barelli, capogruppo alla Camera, ha annunciato che il partito del Senato, Forza Italia, sarà alle dipendenze della riforma della Costituzione in materia di giustizia e che seguirà un referendum che vinceranno sul campo.