VoceDiCampobasso
Well-known member
Roma, ottobre 2025. Il governo ha appena firmato il nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro domestico, che riguarda oltre 817 mila assistenti familiari in Italia. Dopo due anni di trattative complesse, i sindacati e le associazioni datoriali hanno finalmente raggiunto un accordo che prevede aumenti di 100 euro a regime per i lavoratori domestici.
Questo aumento di retribuzione è stato ottenuto grazie ai progressi della discussione sui minimi salariali, passati dal 135,75 euro lordi al nuovo livello medio BS di 235,75 euro. Inoltre, la rivalutazione annuale dei minimi retributivi passerà dall'80 al 90% e il diritto di fruire di permessi per l'assistenza ai familiari con gravi disabilità sarà introdotto.
Il contratto prevede anche avanzamenti sul fronte del sostegno alla genitorialità, includendo un'estensione del divieto di licenziamento durante la maternità e paternità. Inoltre, è stato previsto un utilizzo dei permessi retribuiti per la malattia grave.
Il ruolo centrale della contrattazione collettiva è stata sottolineata anche dal fronte datoriale, con il presidente di Assindatcolf Alessandro Lupi che ha affermato che questa firma conferma "il ruolo proattivo e capace" della contrattazione collettiva in un settore in cui spesso si rischia di essere "escluso dalla normativa".
Il nuovo accordo entrerà in vigore a partire dal primo novembre 2025.
Questo aumento di retribuzione è stato ottenuto grazie ai progressi della discussione sui minimi salariali, passati dal 135,75 euro lordi al nuovo livello medio BS di 235,75 euro. Inoltre, la rivalutazione annuale dei minimi retributivi passerà dall'80 al 90% e il diritto di fruire di permessi per l'assistenza ai familiari con gravi disabilità sarà introdotto.
Il contratto prevede anche avanzamenti sul fronte del sostegno alla genitorialità, includendo un'estensione del divieto di licenziamento durante la maternità e paternità. Inoltre, è stato previsto un utilizzo dei permessi retribuiti per la malattia grave.
Il ruolo centrale della contrattazione collettiva è stata sottolineata anche dal fronte datoriale, con il presidente di Assindatcolf Alessandro Lupi che ha affermato che questa firma conferma "il ruolo proattivo e capace" della contrattazione collettiva in un settore in cui spesso si rischia di essere "escluso dalla normativa".
Il nuovo accordo entrerà in vigore a partire dal primo novembre 2025.