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Ottanta autori italiani, tra letterati e giornalisti, hanno firmato una lettera aperta contro la casa editrice "Passaggio al bosco" che pubblica testi di estrema destra. Tra i firmanenti si trovano nomi prestigiosi come Zerocalcare, Caparezza, Antonio Scurati, Alessandro Barbero e Christian Raimo.
La polemica riguarda il catalogo pubblicato dalla casa editrice durante la fiera "Più Libri Più Liberi" a Roma. I firmatari della lettera denunciano che i libri pubblicati dalla casa editrice "si basano in larga parte sull'esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita", come la biografia di Corneliu Zelea Codreanu e il pamphlet di Leon Degrelle.
La lettera è stata inviata all'Associazione italiana editori, che è responsabile dell'assegnazione degli stand alla fiera. Tuttavia, l'Aie ha risposto affermando che la fiera è "la casa di tutti gli editori italiani, indipendentemente dalla loro linea politica, editoriale e culturale", e che la casa editrice in questione ha sottoscritto un contratto che comprende l'adesione "a tutti i valori espressi nella Costituzione italiana".
Tuttavia, i firmatari della lettera obiettano che questo non basterebbe a sedare le polemiche. Ricordano che la casa editrice pubblica testi di un progetto apologetico incompatibile con il regolamento della fiera, che richiama non solo la Costituzione, ma anche la Carta dei diritti dell'UE e la Dichiarazione universale dei diritti umani.
Gli editori sostengono invece che "non poter giudicare se tale sottoscrizione sia stata fatta in buona o in cattiva fede perché questo aprirebbe uno spazio di discrezionalità nella scelta degli espositori". Quindi, secondo loro, saranno i lettori a valutare quei libri e "la magistratura a vigilare sull'opportunità" della loro presenza in un Paese come il nostro in cui vige il divieto dell'appologia al fascismo.
La casa editrice "Passaggio al bosco" si è difesa affermando che le fiere librarie non sono un party, ma piuttosto un luogo dove gli editori rappresentano un punto di vista: quello del pensiero identitario.
La polemica riguarda il catalogo pubblicato dalla casa editrice durante la fiera "Più Libri Più Liberi" a Roma. I firmatari della lettera denunciano che i libri pubblicati dalla casa editrice "si basano in larga parte sull'esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita", come la biografia di Corneliu Zelea Codreanu e il pamphlet di Leon Degrelle.
La lettera è stata inviata all'Associazione italiana editori, che è responsabile dell'assegnazione degli stand alla fiera. Tuttavia, l'Aie ha risposto affermando che la fiera è "la casa di tutti gli editori italiani, indipendentemente dalla loro linea politica, editoriale e culturale", e che la casa editrice in questione ha sottoscritto un contratto che comprende l'adesione "a tutti i valori espressi nella Costituzione italiana".
Tuttavia, i firmatari della lettera obiettano che questo non basterebbe a sedare le polemiche. Ricordano che la casa editrice pubblica testi di un progetto apologetico incompatibile con il regolamento della fiera, che richiama non solo la Costituzione, ma anche la Carta dei diritti dell'UE e la Dichiarazione universale dei diritti umani.
Gli editori sostengono invece che "non poter giudicare se tale sottoscrizione sia stata fatta in buona o in cattiva fede perché questo aprirebbe uno spazio di discrezionalità nella scelta degli espositori". Quindi, secondo loro, saranno i lettori a valutare quei libri e "la magistratura a vigilare sull'opportunità" della loro presenza in un Paese come il nostro in cui vige il divieto dell'appologia al fascismo.
La casa editrice "Passaggio al bosco" si è difesa affermando che le fiere librarie non sono un party, ma piuttosto un luogo dove gli editori rappresentano un punto di vista: quello del pensiero identitario.