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Un viaggio attraverso le memorie di chi visse all'interno dei muri storici della Real Albergo dei Poveri a Napoli, un luogo che è stato il cuore dell'inclusione sociale nel Regno di Napoli. Questa esposizione, partecipata dalle Celebrazioni di Napoli 2500 del Comune, offre una visione unica delle opere personali di chi visse tra le mura del 'Serraglio, come scarpe, piatti, bicchieri e documenti storici dell'esercito.
Questo progetto è il risultato dei lavori di restauro in corso all'interno del Real Albergo dei Poveri. Il Refettorio monumentale, un edificio carico di storia che ha ospitato una generazione dopo l'altra i meno fortunati del Regno di Napoli, è stato trasformato in un polo di cultura, accoglienza e innovazione. La mostra esplorera anche l'arte contemporanea, la fotografia, le installazioni e le performance.
Laura Valente, direttrice artistica di Napoli 2500, ha spiegato che il progetto vuole essere "un inizio per raccontare questa utopia sociale attraverso le cose che abbiamo ritrovato". La mostra è un invito a riflettere sulla storia dell'inclusione sociale e a pensare a un futuro più inclusivo.
Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, ha sottolineato che il Real Albergo dei Poveri è uno dei più grandi edifici europei del XVIII secolo e che questo progetto vuole "rianimare" l'edificio con un grande progetto di futuro. L'intenzione è creare un polo di cultura, accoglienza e innovazione che promuova la lettura, la biblioteca e l'università.
La mostra sarà aperta fino al 2 marzo prossimo e sarà seguita da una serie di eventi culturali e artistici. La donazione delle opere artistiche di Riccardo Grazzi, tra cui due sculture rappresentanti la generatività e la dignità, rientra nella missione della Fondazione FUR, impegnata nella valorizzazione dell'arte e dei territori.
Questa esposizione è un omaggio alla storia del Real Albergo dei Poveri e a coloro che hanno vissuto tra le sue mura. È un invito a riflettere sulla nostra storia e a pensare a un futuro più inclusivo, dove la memoria e l'arte possano essere strumenti di cambiamento sociale.
Questo progetto è il risultato dei lavori di restauro in corso all'interno del Real Albergo dei Poveri. Il Refettorio monumentale, un edificio carico di storia che ha ospitato una generazione dopo l'altra i meno fortunati del Regno di Napoli, è stato trasformato in un polo di cultura, accoglienza e innovazione. La mostra esplorera anche l'arte contemporanea, la fotografia, le installazioni e le performance.
Laura Valente, direttrice artistica di Napoli 2500, ha spiegato che il progetto vuole essere "un inizio per raccontare questa utopia sociale attraverso le cose che abbiamo ritrovato". La mostra è un invito a riflettere sulla storia dell'inclusione sociale e a pensare a un futuro più inclusivo.
Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, ha sottolineato che il Real Albergo dei Poveri è uno dei più grandi edifici europei del XVIII secolo e che questo progetto vuole "rianimare" l'edificio con un grande progetto di futuro. L'intenzione è creare un polo di cultura, accoglienza e innovazione che promuova la lettura, la biblioteca e l'università.
La mostra sarà aperta fino al 2 marzo prossimo e sarà seguita da una serie di eventi culturali e artistici. La donazione delle opere artistiche di Riccardo Grazzi, tra cui due sculture rappresentanti la generatività e la dignità, rientra nella missione della Fondazione FUR, impegnata nella valorizzazione dell'arte e dei territori.
Questa esposizione è un omaggio alla storia del Real Albergo dei Poveri e a coloro che hanno vissuto tra le sue mura. È un invito a riflettere sulla nostra storia e a pensare a un futuro più inclusivo, dove la memoria e l'arte possano essere strumenti di cambiamento sociale.