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Yang Chen-Ning, il grande fisico cinese che ha vinto il Nobel per la Fisica nel 1957 e ha scoperchiato il mistero della violazione della parità, è scomparso all'età di 103 anni. Una vita dedicata alla scienza e alla ricerca, che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della fisica contemporanea.
Yang era stato uno dei giganti della scienza del XX secolo, insieme a Enrico Fermi e Tsung-Dao Lee, che con lui aveva sviluppato la teoria di Yang-Mills, una delle più importanti teorie della fisica delle particelle. La sua collaborazione con Robert Mills ha rivoluzionato il nostro modo di comprendere le interazioni fondamentali della natura e ha aperto la strada a nuove scoperte.
Ma Yang era anche stato un sostenitore esplicito dell'approccio universale della scienza, che trascende barriere nazionali. Anche durante la rivoluzione culturale cinese, è rimasto fedele alla sua passione per l'educazione e la ricerca scientifica.
La sua carriera era stata caratterizzata da una grande dedizione e umiltà. Era un uomo che si sentiva a suo agio in ogni luogo, dalla Cina all'America, dove aveva vissuto per gran parte della sua vita come professore onorario all'università di Hong Kong.
Yang Chen-Ning è stato una figura rispettata e amata nel suo paese e nel mondo. La sua vedova, Weng Fan, ha scritto: "Era contento della sua vita, alla fine. Per tutta la vita, ha offerto una risposta convincente alla crescita del suo paese, alla prosperità e al progresso dell’umanità intera".
La sua ultima poesia, scritta all'età di 90 anni, era un'esplicitazione della sua fede: "La mia vita è stata una vita pienamente realizzata; una vita dedicata, con uno scopo e dei principi; una vita felice, senza rimorsi o risentimenti; e una lunga vita vissuta con profonda gratitudine".
Yang Chen-Ning lascia dietro di sé un'eredità scientifica e umana che sarà ricordata per generazioni a venire. La sua storia è un esempio di come la scienza possa essere uno strumento di pace e comprensione tra i popoli, e come la dedizione e l'umiltà possano portare alla realizzazione di obiettivi grandiosi.
Yang era stato uno dei giganti della scienza del XX secolo, insieme a Enrico Fermi e Tsung-Dao Lee, che con lui aveva sviluppato la teoria di Yang-Mills, una delle più importanti teorie della fisica delle particelle. La sua collaborazione con Robert Mills ha rivoluzionato il nostro modo di comprendere le interazioni fondamentali della natura e ha aperto la strada a nuove scoperte.
Ma Yang era anche stato un sostenitore esplicito dell'approccio universale della scienza, che trascende barriere nazionali. Anche durante la rivoluzione culturale cinese, è rimasto fedele alla sua passione per l'educazione e la ricerca scientifica.
La sua carriera era stata caratterizzata da una grande dedizione e umiltà. Era un uomo che si sentiva a suo agio in ogni luogo, dalla Cina all'America, dove aveva vissuto per gran parte della sua vita come professore onorario all'università di Hong Kong.
Yang Chen-Ning è stato una figura rispettata e amata nel suo paese e nel mondo. La sua vedova, Weng Fan, ha scritto: "Era contento della sua vita, alla fine. Per tutta la vita, ha offerto una risposta convincente alla crescita del suo paese, alla prosperità e al progresso dell’umanità intera".
La sua ultima poesia, scritta all'età di 90 anni, era un'esplicitazione della sua fede: "La mia vita è stata una vita pienamente realizzata; una vita dedicata, con uno scopo e dei principi; una vita felice, senza rimorsi o risentimenti; e una lunga vita vissuta con profonda gratitudine".
Yang Chen-Ning lascia dietro di sé un'eredità scientifica e umana che sarà ricordata per generazioni a venire. La sua storia è un esempio di come la scienza possa essere uno strumento di pace e comprensione tra i popoli, e come la dedizione e l'umiltà possano portare alla realizzazione di obiettivi grandiosi.