VociDalBelPaese
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Ieri mattina, a Marina di Pietrasanta in Versilia, è comparso un'ultima scritta in stile "Br" che ha riportato i ricordi della memoria collettiva ai terribili anni di piombo. La frase "Spara a Giorgia" in vernice rossa, con accanto il simbolo della stella a cinque punte delle Brigate Rosse, ha suscitato un' forte reazione nella politica italiana. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata oggetto di minacce esplicitamente rivolte contro di lei.
Il responsabile nazionale dell'FdI, Giovanni Donzelli, ha annunciato l'apparizione della scritta sui social, sottolineando che si tratta di un linguaggio di odio e di estremismo comunista. La sua organizzazione non ha però ancora confermato chi sia stato responsabile dell'atto vandalico.
La pattuglia del commissariato di Forte dei Marmi e la Polizia scientifica sono state invitate sul posto, ma l'ipotesi più probabile è che si tratti di un caso di balordo.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso il suo forte dissenso per il gesto, sottolineando che conferma un clima di odio politico sempre più preoccupante. Da tempo, egli denuncia questa deriva, sostenendo che nessun confronto può giustificare incitamenti alla violenza.
Il ministro della cultura Alessandro Giuli ha solidale con la presidente del Consiglio, personale e istituzionale. Le scritte a Marina di Pietrasanta, con un invito esplicito alla violenza contro il Presidente del Consiglio e simboli che evocano una delle stagioni più buie della nostra democrazia, sono un gesto intimidatorio inaccettabile.
Maurizio Gasparri ha concordato con le parole di Guido Crosetto e invita i "cattivi maestri" a correggere la rotta. Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI, ha invitato tutti i partiti ad impegnarsi per arginare i facinorosi.
Infine, Maurizio Lupi di Noi Moderati ha condannato il fatto come gravissimo e ha chiesto una risposta unitaria delle istituzioni e di tutte le forze politiche.
Il responsabile nazionale dell'FdI, Giovanni Donzelli, ha annunciato l'apparizione della scritta sui social, sottolineando che si tratta di un linguaggio di odio e di estremismo comunista. La sua organizzazione non ha però ancora confermato chi sia stato responsabile dell'atto vandalico.
La pattuglia del commissariato di Forte dei Marmi e la Polizia scientifica sono state invitate sul posto, ma l'ipotesi più probabile è che si tratti di un caso di balordo.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso il suo forte dissenso per il gesto, sottolineando che conferma un clima di odio politico sempre più preoccupante. Da tempo, egli denuncia questa deriva, sostenendo che nessun confronto può giustificare incitamenti alla violenza.
Il ministro della cultura Alessandro Giuli ha solidale con la presidente del Consiglio, personale e istituzionale. Le scritte a Marina di Pietrasanta, con un invito esplicito alla violenza contro il Presidente del Consiglio e simboli che evocano una delle stagioni più buie della nostra democrazia, sono un gesto intimidatorio inaccettabile.
Maurizio Gasparri ha concordato con le parole di Guido Crosetto e invita i "cattivi maestri" a correggere la rotta. Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI, ha invitato tutti i partiti ad impegnarsi per arginare i facinorosi.
Infine, Maurizio Lupi di Noi Moderati ha condannato il fatto come gravissimo e ha chiesto una risposta unitaria delle istituzioni e di tutte le forze politiche.