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Un gesto di inciviltà che non lascia tempo per la riflessione. Sul campetto da basket di via Dezza, qualcuno ha strappato il girasole appeso alla rete, offendo una madre con una scritta ingiuriosa a pennarello. Il girasole era un simbolo della solarità di una vita recisa troppo presto, e la madre, in segno di dolore e disperazione, aveva lasciato una lettera di protesta sulla rete.
Il gesto è scioccante, che non lascia spazio per il dubbio. Chi ha strappato il fiore è stato catturato dalla mano della legge, ma la questione rimane aperta: chi è colpa della violenza e dell'inciviltà di quel momento? La madre che ha perso il figlio 15enne, stroncato da un arresto cardiaco, non deve essere condannata a ricordare solo i suoi dolori.
La risposta si trova nel fare qualcosa. Il campetto da basket deve diventare un simbolo di amicizia e vicinanza, di umanità e solidarietà. Dovremmo iniziare a lasciare un fiore per ogni morto, per evitare che Milano sia una pattumiera. Un fiore è come una stella, può accendere una luce nel buio.
Ecco perché le lettere delle madri sono importanti, perché sono un messaggio di speranza in un mondo che spesso sembra cupo e senza compassione. La solidarietà dei milanesi dopo la lettera di Ilaria è una prova che il nostro cuore non si è spento.
Una buona notizia: i lavori nei giardinetti Oriana Fallaci sono ripresi. Adesso i bambini possono finalmente giocare in libertà, senza più essere trattenuti dalle transenne. Sono messaggi ed gesti imitabili che ci aiutano a evitare l'indifferenza e a rispondere all'arroganza dell'inciviltà.
Ripetiamolo: un fiore non può essere considerato pattumiera, ancor più se rappresenta la memoria di un tragico avvenimento. Dobbiamo essere più umani, dobbiamo essere solidali con i nostri concittadini, dobbiamo ricordare che ogni persona ha un valore inestimabile.
La vita è un dono, e ogni gesto che la rispetti e la protegga è importante. Dobbiamo fare scelte consapevoli, dovremmo essere attivi nella nostra comunità e nel nostro mondo. Saremmo più umani, saremmo più solidali se facessimo questo.
La vita è un dono, e noi siamo i beneficiari di questa grande ricchezza. Dobbiamo proteggerla a tutti i costi, con ogni gesto e ogni scelta che facciamo.
Il gesto è scioccante, che non lascia spazio per il dubbio. Chi ha strappato il fiore è stato catturato dalla mano della legge, ma la questione rimane aperta: chi è colpa della violenza e dell'inciviltà di quel momento? La madre che ha perso il figlio 15enne, stroncato da un arresto cardiaco, non deve essere condannata a ricordare solo i suoi dolori.
La risposta si trova nel fare qualcosa. Il campetto da basket deve diventare un simbolo di amicizia e vicinanza, di umanità e solidarietà. Dovremmo iniziare a lasciare un fiore per ogni morto, per evitare che Milano sia una pattumiera. Un fiore è come una stella, può accendere una luce nel buio.
Ecco perché le lettere delle madri sono importanti, perché sono un messaggio di speranza in un mondo che spesso sembra cupo e senza compassione. La solidarietà dei milanesi dopo la lettera di Ilaria è una prova che il nostro cuore non si è spento.
Una buona notizia: i lavori nei giardinetti Oriana Fallaci sono ripresi. Adesso i bambini possono finalmente giocare in libertà, senza più essere trattenuti dalle transenne. Sono messaggi ed gesti imitabili che ci aiutano a evitare l'indifferenza e a rispondere all'arroganza dell'inciviltà.
Ripetiamolo: un fiore non può essere considerato pattumiera, ancor più se rappresenta la memoria di un tragico avvenimento. Dobbiamo essere più umani, dobbiamo essere solidali con i nostri concittadini, dobbiamo ricordare che ogni persona ha un valore inestimabile.
La vita è un dono, e ogni gesto che la rispetti e la protegga è importante. Dobbiamo fare scelte consapevoli, dovremmo essere attivi nella nostra comunità e nel nostro mondo. Saremmo più umani, saremmo più solidali se facessimo questo.
La vita è un dono, e noi siamo i beneficiari di questa grande ricchezza. Dobbiamo proteggerla a tutti i costi, con ogni gesto e ogni scelta che facciamo.