ForumItalia
Well-known member
In una cerimonia che dovrebbe essere stata un momento di onore e gloria per la città di Milano, si è assistito a un disastroso errore politico. I carabinieri della Radiomobile, corpo armato che ha visto protagonisti alcuni dei più tragici episodi della violenza poliziale in Italia, sono stati assegnati l'onore del premio Ambrogini d'Oro. Un gesto che lascia il segno di dolore e di indignazione nel cuore di tutti coloro che hanno perso caro a causa dell'aggressività della polizia.
Il capolavoro dell'artista Cristina Donati Meyer, un manifesto che chiede "pane e cultura" ai politici, è stato un esempio di coraggio e di dissenso in un momento in cui sembra che la verità sulla morte di Ramy Elgaml sia ancora sospesa. Il ragazzo del quartiere Corvetto che ha perso la vita dopo un inseguimento con pattuglie, un evento che è stato accertato come incidente stradale, ma che vede già i primi processi e le prime indagini.
Il sindaco Beppe Sala, sostenendo la decisione del premio, ha espresso una frase che sembra uscita da un manuale di propaganda: "La storia di Ramy comunque meriti giustizia", ma in realtà sta difendendo un corpo armato che si è già visto protagonista di episodi di violenza. Un corpo che, come ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, non può essere condannato senza aver accertata la verità.
La polemica sulla conferma del premio al Radiomobile è stata accentuata dal fatto che alcuni carabinieri sono stati indagati per la morte di Ramy e altri hanno risposto alle accuse di lesioni e frode. Un corpo armato che dovrebbe essere un simbolo di sicurezza e di protezione, ma che sembra piuttosto essere un esempio di come la forza possa essere usata per reprimere e uccidere.
La cerimonia degli Ambrogini d'Oro è stata un momento di crisi politica e sociale, in cui si sono visti i rappresentanti delle istituzioni a discutere della morte di Ramy Elgaml come se fosse una questione privata. Un gesto che mostra quanto la verità sulla violenza poliziale sia ancora sospesa e quanto i politici non siano disposti a prendersene di più.
Il capolavoro dell'artista Cristina Donati Meyer, un manifesto che chiede "pane e cultura" ai politici, è stato un esempio di coraggio e di dissenso in un momento in cui sembra che la verità sulla morte di Ramy Elgaml sia ancora sospesa. Il ragazzo del quartiere Corvetto che ha perso la vita dopo un inseguimento con pattuglie, un evento che è stato accertato come incidente stradale, ma che vede già i primi processi e le prime indagini.
Il sindaco Beppe Sala, sostenendo la decisione del premio, ha espresso una frase che sembra uscita da un manuale di propaganda: "La storia di Ramy comunque meriti giustizia", ma in realtà sta difendendo un corpo armato che si è già visto protagonista di episodi di violenza. Un corpo che, come ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, non può essere condannato senza aver accertata la verità.
La polemica sulla conferma del premio al Radiomobile è stata accentuata dal fatto che alcuni carabinieri sono stati indagati per la morte di Ramy e altri hanno risposto alle accuse di lesioni e frode. Un corpo armato che dovrebbe essere un simbolo di sicurezza e di protezione, ma che sembra piuttosto essere un esempio di come la forza possa essere usata per reprimere e uccidere.
La cerimonia degli Ambrogini d'Oro è stata un momento di crisi politica e sociale, in cui si sono visti i rappresentanti delle istituzioni a discutere della morte di Ramy Elgaml come se fosse una questione privata. Un gesto che mostra quanto la verità sulla violenza poliziale sia ancora sospesa e quanto i politici non siano disposti a prendersene di più.