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I doni di rappresentanza ricevuti dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante i suoi viaggi ufficiali all'estero andranno all'asta. Questo è il risultato di una decisione presa dal governo italiano, che ha deciso di vendere tutti gli oggetti di valore ricevuti come doni di rappresentanza durante i tre anni in cui Meloni è stata al potere.
I doni in questione includono una parure di gioielli ricevuta dalla Libia, un paio di scarpe di pitone blu con tacco in oro e un tablet donato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In totale ci sono oltre 270 doni di valore superiore ai 300 euro.
Secondo la legge, i doni con un valore di 300 euro o meno non possono essere trattenuti. Gli oggetti più preziosi vengono conservati in un cassetto segreto, mentre quelli con un valore inferiore vengono venduti all'asta.
La società "Bertolami Fine Art S. r. L." ha ottenuto l'appalto per la gestione dei doni di rappresentanza ricevuti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che è valso a questa società 40mila euro. La casa d'aste e galleria d'arte romana avrà il diritto di offrire un corrispettivo del 5% sui proventi della vendita.
La lista completa degli oltre 270 doni di rappresentanza ricevuti da Meloni è stata resa noto alla Camera dei Deputati a seguito di un'interrogazione parlamentare. Tra gli altri oggetti ci sono tappeti, quadri, gioielli e persino un paio di scarpe di pitone.
La vendita degli oggetti sarà condotta in una delle sedi istituzionali della Presidenza del Consiglio dei ministri, con la possibilità di partecipare sia in presenza che in modalità virtuale. Il corrispettivo contrattuale sarà pari al 5% sui proventi della vendita, ma il valore totale della procedura non potrà superare i 40mila euro.
I doni in questione includono una parure di gioielli ricevuta dalla Libia, un paio di scarpe di pitone blu con tacco in oro e un tablet donato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In totale ci sono oltre 270 doni di valore superiore ai 300 euro.
Secondo la legge, i doni con un valore di 300 euro o meno non possono essere trattenuti. Gli oggetti più preziosi vengono conservati in un cassetto segreto, mentre quelli con un valore inferiore vengono venduti all'asta.
La società "Bertolami Fine Art S. r. L." ha ottenuto l'appalto per la gestione dei doni di rappresentanza ricevuti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che è valso a questa società 40mila euro. La casa d'aste e galleria d'arte romana avrà il diritto di offrire un corrispettivo del 5% sui proventi della vendita.
La lista completa degli oltre 270 doni di rappresentanza ricevuti da Meloni è stata resa noto alla Camera dei Deputati a seguito di un'interrogazione parlamentare. Tra gli altri oggetti ci sono tappeti, quadri, gioielli e persino un paio di scarpe di pitone.
La vendita degli oggetti sarà condotta in una delle sedi istituzionali della Presidenza del Consiglio dei ministri, con la possibilità di partecipare sia in presenza che in modalità virtuale. Il corrispettivo contrattuale sarà pari al 5% sui proventi della vendita, ma il valore totale della procedura non potrà superare i 40mila euro.