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La Lega non è filorussa, ribadisce Giorgia Meloni nel suo discorso più maratonico mai visto in studio del direttore di La7, Mentana. Questa volta, però, la premier millanta sicurezza si presenta a tutto tondo, con un sorriso che non lascia spazio alle domande.
Il tema principale della loro conversazione è il rapporto tra gli Stati Uniti e l'Europa, che è stato terremotato dalla pubblicazione del documento sulla nuova Strategia nazionale dell'amministrazione Trump. Meloni si presenta sicura e calma, spiegando che non parla di un incrinarsi dei rapporti tra i due blocchi, ma piuttosto di una necessità di difendersi da sola. "L'Europa deve capire che se vuole essere grande, deve essere in grado di difendersi da sola", afferma.
Ma cosa significa questa affermazione? Meloni la spiega: "Se appaltiamo la sicurezza a qualcun altro, c'è un prezzo da pagare. E noi non possiamo permetterci questo costo". La premier ricorda che il suo governo ha già difeso la posizione europea in passato, anche contro i leader americani.
La discussione proseguirà su tema ucraino: Meloni si pone fermamente sulla linea del governo, che sostiene di sostenere l'Ucraina per costruire la pace. Ma non è convinta a lasciare che il Carroccio sia visto come un alleato del Cremlino.
E poi ci sono i temi internazionali: l'Italia, secondo Meloni, deve difendere il proprio interesse nazionale. "Non si tratta di essere filo-russi, filo-americani o filo-europei", ma piuttosto di capire come difendersi meglio.
La premier conclude affermando che la sua posizione è sempre stata chiara, anche su questioni come Israele e il Medio Oriente. "Il disarmo di Hamas e la certezza che non abbia un ruolo nella futura governance di Gaza" sono le condizioni poste dal suo governo.
E poi ci sono i temi interni: la riforma sulla separazione delle carriere delle toghe e la campagna contro l'instabilità. Meloni si presenta come una leader forte, che vuole ridisegnare gli assetti dello Stato.
La discussione conclude con un gioco di parole sul superbonus di Conte, ma anche con un messaggio chiaro: il premier millanta sicurezza è pronta per la campagna elettorale.
Il tema principale della loro conversazione è il rapporto tra gli Stati Uniti e l'Europa, che è stato terremotato dalla pubblicazione del documento sulla nuova Strategia nazionale dell'amministrazione Trump. Meloni si presenta sicura e calma, spiegando che non parla di un incrinarsi dei rapporti tra i due blocchi, ma piuttosto di una necessità di difendersi da sola. "L'Europa deve capire che se vuole essere grande, deve essere in grado di difendersi da sola", afferma.
Ma cosa significa questa affermazione? Meloni la spiega: "Se appaltiamo la sicurezza a qualcun altro, c'è un prezzo da pagare. E noi non possiamo permetterci questo costo". La premier ricorda che il suo governo ha già difeso la posizione europea in passato, anche contro i leader americani.
La discussione proseguirà su tema ucraino: Meloni si pone fermamente sulla linea del governo, che sostiene di sostenere l'Ucraina per costruire la pace. Ma non è convinta a lasciare che il Carroccio sia visto come un alleato del Cremlino.
E poi ci sono i temi internazionali: l'Italia, secondo Meloni, deve difendere il proprio interesse nazionale. "Non si tratta di essere filo-russi, filo-americani o filo-europei", ma piuttosto di capire come difendersi meglio.
La premier conclude affermando che la sua posizione è sempre stata chiara, anche su questioni come Israele e il Medio Oriente. "Il disarmo di Hamas e la certezza che non abbia un ruolo nella futura governance di Gaza" sono le condizioni poste dal suo governo.
E poi ci sono i temi interni: la riforma sulla separazione delle carriere delle toghe e la campagna contro l'instabilità. Meloni si presenta come una leader forte, che vuole ridisegnare gli assetti dello Stato.
La discussione conclude con un gioco di parole sul superbonus di Conte, ma anche con un messaggio chiaro: il premier millanta sicurezza è pronta per la campagna elettorale.