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Bottura: "Ho cucinato per i potenti della Terra, ora il mio focus sono i refettori"
Il maestro culinario Massimo Bottura, fondatore dell'osteria emiliana più famosa al mondo, ha raccontato di aver declinato un invito a cucinare per Vladimir Putin. L'esperienza, raccontata sul palco della serata dedicata alla grande cucina italiana "Cook Night", è stata confermata anche dallo stesso chef durante l'intervista con la nostra redazione.
"Mi sono rifiutato di andare a Mosca perché lo sapevo non sarei stato in grado di cucinare per i potenti della Terra". Ha spiegato Bottura. "Mi è venuta in mente l'immagine di mandare i miei ragazzi lì e mi sono detto: 'No'. Mi è impossibile andare a Mosca e poi restituirmi al lavoro, afferma l'emiliano.
La scelta di non accettare l'invito da parte del presidente russo è stata confermata anche dal chef durante la serata "Cook Night". La sera, Bottura ha parlato dei suoi rifiuti per gli ospiti internazionali e per le commissioni culinarie. Ma ha detto anche di essere molto concentrato sul tema sociale, sui suoi refettori in giro per il mondo e sulla sua organizzazione non-profit "Food for soul", ideata per ridurre gli sprechi alimentari e aiutare le persone in difficoltà.
Stamattina, Bottura ha ricevuto una chiamata dai frati cappuccini di Detroit che chiedevano informazioni su come migliorare i loro refettori. "Allora ho parlato con la nostra responsabile in America e abbiamo organizzato un incontro per spiegare loro come fare" ha raccontato l'emiliano.
Bottura, che nel corso della serata ha ricevuto il Premio Mentorship, è stato anche commosso dalla possibilità di incontrare i frati cappuccini. "Stamattina ero al telefono con i frati cappuccini di Detroit. Hanno questi refettori per i poveri, che chiamano Soup Kitchen, e vogliono fare un salto di qualità, farli diventare come i nostri refettori" ha raccontato il chef emiliano.
Il Premio Mentorship è stato conferito al maestro culinario "per rappresentare le guide umane che si sono distinte nel mondo culinario e per il lavoro svolto nella scuola culinaria".
Il maestro culinario Massimo Bottura, fondatore dell'osteria emiliana più famosa al mondo, ha raccontato di aver declinato un invito a cucinare per Vladimir Putin. L'esperienza, raccontata sul palco della serata dedicata alla grande cucina italiana "Cook Night", è stata confermata anche dallo stesso chef durante l'intervista con la nostra redazione.
"Mi sono rifiutato di andare a Mosca perché lo sapevo non sarei stato in grado di cucinare per i potenti della Terra". Ha spiegato Bottura. "Mi è venuta in mente l'immagine di mandare i miei ragazzi lì e mi sono detto: 'No'. Mi è impossibile andare a Mosca e poi restituirmi al lavoro, afferma l'emiliano.
La scelta di non accettare l'invito da parte del presidente russo è stata confermata anche dal chef durante la serata "Cook Night". La sera, Bottura ha parlato dei suoi rifiuti per gli ospiti internazionali e per le commissioni culinarie. Ma ha detto anche di essere molto concentrato sul tema sociale, sui suoi refettori in giro per il mondo e sulla sua organizzazione non-profit "Food for soul", ideata per ridurre gli sprechi alimentari e aiutare le persone in difficoltà.
Stamattina, Bottura ha ricevuto una chiamata dai frati cappuccini di Detroit che chiedevano informazioni su come migliorare i loro refettori. "Allora ho parlato con la nostra responsabile in America e abbiamo organizzato un incontro per spiegare loro come fare" ha raccontato l'emiliano.
Bottura, che nel corso della serata ha ricevuto il Premio Mentorship, è stato anche commosso dalla possibilità di incontrare i frati cappuccini. "Stamattina ero al telefono con i frati cappuccini di Detroit. Hanno questi refettori per i poveri, che chiamano Soup Kitchen, e vogliono fare un salto di qualità, farli diventare come i nostri refettori" ha raccontato il chef emiliano.
Il Premio Mentorship è stato conferito al maestro culinario "per rappresentare le guide umane che si sono distinte nel mondo culinario e per il lavoro svolto nella scuola culinaria".