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Il Mali è in stato di caos dopo che i terroristi hanno bloccato i rifornimenti di carburante, lasciando la popolazione senza benzina. La Farnesina ha invitato gli italiani a lasciare il paese più presto possibile. È un caos totale: le stazioni di servizio sono chiuse e code interminabili si formano per rifornirsi, mentre le auto rimaste a secco sono trascurate. Le autorità hanno sospeso attività e corsi scolastici.
L'embargo imposto dai miliziani del Gruppo di sostegno all'Islam e ai musulmani (Jnim) ha messo in crisi la regione, costringendo le scuole a chiudere. La carenza di carburante è causata dagli attacchi di questo gruppo jihadista, che colpisce regolarmente le autocisterne di benzina. È un ciclo di violenza e reazione: gli attacchi alle autocisterne sono stati seguiti da sospensione delle attività dell'azienda maliana Diarra Transport.
La situazione è aggravata dalla carenza di carburante, che ha obbligato a ridurre i trasporti pubblici e a rendere complicato raggiungere il posto di lavoro. I prezzi del carburante sono rimasti invariati in città, mentre sono aumentati nei quartieri periferici. La giunta militare al potere ha assicurato che nuove "misure forti" saranno state implementate per garantire l'approvvigionamento del Paese.
La Russia sta riscontrando difficoltà nel mantenere il suo posizionamento in Africa, a causa della decrescita dell'influenza russa sulle giunte militari del Sahel. Gli Africa Corps, gruppo paramilitare controllato dal Cremlino, non sono stati in grado di riprodurre il controllo finanziario e politico precedentemente detenuto dai mercenari del gruppo.
La situazione è estremamente complicata, con la carenza di carburante che ha obbligato a sospendere attività e corsi scolastici. I maliani sono stati costretti a lottare per accaparrarsi le poche taniche disponibili, mentre le autorità cercano di trovare soluzioni per garantire l'approvvigionamento del paese.
L'embargo imposto dai miliziani del Gruppo di sostegno all'Islam e ai musulmani (Jnim) ha messo in crisi la regione, costringendo le scuole a chiudere. La carenza di carburante è causata dagli attacchi di questo gruppo jihadista, che colpisce regolarmente le autocisterne di benzina. È un ciclo di violenza e reazione: gli attacchi alle autocisterne sono stati seguiti da sospensione delle attività dell'azienda maliana Diarra Transport.
La situazione è aggravata dalla carenza di carburante, che ha obbligato a ridurre i trasporti pubblici e a rendere complicato raggiungere il posto di lavoro. I prezzi del carburante sono rimasti invariati in città, mentre sono aumentati nei quartieri periferici. La giunta militare al potere ha assicurato che nuove "misure forti" saranno state implementate per garantire l'approvvigionamento del Paese.
La Russia sta riscontrando difficoltà nel mantenere il suo posizionamento in Africa, a causa della decrescita dell'influenza russa sulle giunte militari del Sahel. Gli Africa Corps, gruppo paramilitare controllato dal Cremlino, non sono stati in grado di riprodurre il controllo finanziario e politico precedentemente detenuto dai mercenari del gruppo.
La situazione è estremamente complicata, con la carenza di carburante che ha obbligato a sospendere attività e corsi scolastici. I maliani sono stati costretti a lottare per accaparrarsi le poche taniche disponibili, mentre le autorità cercano di trovare soluzioni per garantire l'approvvigionamento del paese.