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Molte vite salvate, ma il progresso rallentato. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel 2024 si sono registrati 282 milioni di casi e 610 mila decessi per malaria in tutto il mondo, un aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Nonostante questo, gli sforzi per ridurre la mortalità da malaria hanno avuto un certo successo. Tra i 2000 e il 2024 sono stati evitati oltre 2,3 miliardi di casi e 14 milioni di decessi grazie agli interventi di controllo.
L'Oms sottolinea che l'aumento dei casi e dei decessi è legato sia alla crescita demografica che al peggioramento della situazione in alcuni Paesi chiave, soprattutto africani. La malaria rimane un'emergenza africana: il 94% dei casi e il 95% dei decessi nel 2024 si sono verificati nella regione sub-sahariana.
Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, avverte che la resistenza ai farmaci sta avanzando e che l'aumento dei casi globali è stato trainato soprattutto da tre Paesi: l'Etiopia ha registrato 2,9 milioni di casi in più, il Madagascar 1,9 milioni e lo Yemen 378 mila.
Tuttavia, l'Oms sottolinea che con i nuovi strumenti per la prevenzione della malaria come reti antizanzare trattate e vaccini, è possibile invertire la tendenza. Il direttore generale dell'Oms sostiene che nessuno dovrebbe morire di malaria con le tecnologie oggi disponibili.
Il rapporto dell'Oms presenta un quadro complesso: alcuni progressi consolidati, diversi segnali incoraggianti, ma anche nuove minacce che rallentano la corsa verso gli obiettivi globali di eliminazione della malaria. La crisi dei finanziamenti è il punto più critico del rapporto.
La soluzione è nella governance, nei dati, nelle comunità e nei fondi stabili. L'Oms presenta un nuovo quadro strategico denominato "Big Push" per rafforzare la governance nazionale, qualità dei dati, accesso agli interventi e integrazione dei nuovi strumenti.
In conclusione, il rapporto dell'Oms è un appello a inviare un messaggio di speranza: la malaria può essere sconfitta, ma richiede azioni rapide e coordinate.
Nonostante questo, gli sforzi per ridurre la mortalità da malaria hanno avuto un certo successo. Tra i 2000 e il 2024 sono stati evitati oltre 2,3 miliardi di casi e 14 milioni di decessi grazie agli interventi di controllo.
L'Oms sottolinea che l'aumento dei casi e dei decessi è legato sia alla crescita demografica che al peggioramento della situazione in alcuni Paesi chiave, soprattutto africani. La malaria rimane un'emergenza africana: il 94% dei casi e il 95% dei decessi nel 2024 si sono verificati nella regione sub-sahariana.
Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, avverte che la resistenza ai farmaci sta avanzando e che l'aumento dei casi globali è stato trainato soprattutto da tre Paesi: l'Etiopia ha registrato 2,9 milioni di casi in più, il Madagascar 1,9 milioni e lo Yemen 378 mila.
Tuttavia, l'Oms sottolinea che con i nuovi strumenti per la prevenzione della malaria come reti antizanzare trattate e vaccini, è possibile invertire la tendenza. Il direttore generale dell'Oms sostiene che nessuno dovrebbe morire di malaria con le tecnologie oggi disponibili.
Il rapporto dell'Oms presenta un quadro complesso: alcuni progressi consolidati, diversi segnali incoraggianti, ma anche nuove minacce che rallentano la corsa verso gli obiettivi globali di eliminazione della malaria. La crisi dei finanziamenti è il punto più critico del rapporto.
La soluzione è nella governance, nei dati, nelle comunità e nei fondi stabili. L'Oms presenta un nuovo quadro strategico denominato "Big Push" per rafforzare la governance nazionale, qualità dei dati, accesso agli interventi e integrazione dei nuovi strumenti.
In conclusione, il rapporto dell'Oms è un appello a inviare un messaggio di speranza: la malaria può essere sconfitta, ma richiede azioni rapide e coordinate.