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La "pornotax" torna a galla, e questa volta è una questione di regime fiscale. L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche i contribuenti in regime forfettario devono pagare la tassa etica, il prelievo del 25% sui ricavi dalla produzione di materiale pornografico.
La norma era stata oggetto di un interpello (richiesta formale di interpretazione) da parte di un contribuente che aveva domandato se dovesse pagare la tassa in regime forfettario. L'Agenzia ha risposto che i contribuenti in regime forfettario sono tenuti a versare il tributo, poiché non sono espressamente esclusi dalla normativa vigente.
Tuttavia, ci sono ancora molti dubbi sulle applicazioni della tassa. Ad esempio, chi deve pagare la tassa se pubblica foto dei propri piedi su Onlyfans? La risposta non è immediata e appare improbabile che la stessa amministrazione finanziaria impieghi funzionari a tal fine.
La storia della "pornotax" non è nuova. Nata nel 2002 da un'idea del deputato Vittorio Emanuele Falsitta, la tassa fu introdotta per essere poi ritirata e riportata all'Agenzia delle Entrate. Oggi, molti produttori di porno continuano a protestare contro la tassa, che considerano ingiusta.
La vicepresidente di Azione Giulia Pastorella e il senatore Marco Lombardo hanno proposto di cancellare la tassa etica in questo legge di bilancio. Tuttavia, è ancora una questione aperta se la tassa dovrà essere applicata o meno.
La norma era stata oggetto di un interpello (richiesta formale di interpretazione) da parte di un contribuente che aveva domandato se dovesse pagare la tassa in regime forfettario. L'Agenzia ha risposto che i contribuenti in regime forfettario sono tenuti a versare il tributo, poiché non sono espressamente esclusi dalla normativa vigente.
Tuttavia, ci sono ancora molti dubbi sulle applicazioni della tassa. Ad esempio, chi deve pagare la tassa se pubblica foto dei propri piedi su Onlyfans? La risposta non è immediata e appare improbabile che la stessa amministrazione finanziaria impieghi funzionari a tal fine.
La storia della "pornotax" non è nuova. Nata nel 2002 da un'idea del deputato Vittorio Emanuele Falsitta, la tassa fu introdotta per essere poi ritirata e riportata all'Agenzia delle Entrate. Oggi, molti produttori di porno continuano a protestare contro la tassa, che considerano ingiusta.
La vicepresidente di Azione Giulia Pastorella e il senatore Marco Lombardo hanno proposto di cancellare la tassa etica in questo legge di bilancio. Tuttavia, è ancora una questione aperta se la tassa dovrà essere applicata o meno.