ForumLiveItalia
Well-known member
Un tragico episodio ha colpito la città partenopea: Luca Piscopo, un giovane di soli 15 anni, è stato trovato morto a causa di una presunta intossicazione alimentare causata dal sushi mangiato al ristorante "all you can eat" del Vomero.
Il dramma ha cominciato quando Luca e le sue amiche hanno consumato il pasto. Successivamente, il giovane è stato ricoverato in ospedale a causa di una miocardite collegata alla salmonellosi, una malattia batterica che può causare gravi sintomi.
La Procura di Napoli aveva chiesto tre anni di reclusione per il ristoratore cinese e un anno e otto mesi per il medico che aveva curato Luca. Tuttavia, la camera di consiglio ha deciso di ridurre le pene: due anni e sei mesi di reclusione per il ristoratore, mentre il medico è stato assolto.
La madre di Luca, Maria Rosaria Borrelli, ha espresso un forte disappunto per la sentenza: "Non è stata fatta pienamente giustizia. Mio figlio è morto dopo giorni di sofferenza e dopo aver perso 10 chili, ma il medico non ci ha mai chiamati in quel lasso di tempo. Il risarcimento non ci interessa, meritavano entrambi il massimo della pena".
La famiglia di Luca ha chiesto una provvisionale di 45mila euro ciascuna per le spese mediche e legali. La sentenza è stata ricevuta con disappunto dalle parti civili.
Questo caso sottolinea l'importanza di un'igiene adeguata nel servizio alimentare e la necessità di prevenire malattie come la salmonellosi.
Il dramma ha cominciato quando Luca e le sue amiche hanno consumato il pasto. Successivamente, il giovane è stato ricoverato in ospedale a causa di una miocardite collegata alla salmonellosi, una malattia batterica che può causare gravi sintomi.
La Procura di Napoli aveva chiesto tre anni di reclusione per il ristoratore cinese e un anno e otto mesi per il medico che aveva curato Luca. Tuttavia, la camera di consiglio ha deciso di ridurre le pene: due anni e sei mesi di reclusione per il ristoratore, mentre il medico è stato assolto.
La madre di Luca, Maria Rosaria Borrelli, ha espresso un forte disappunto per la sentenza: "Non è stata fatta pienamente giustizia. Mio figlio è morto dopo giorni di sofferenza e dopo aver perso 10 chili, ma il medico non ci ha mai chiamati in quel lasso di tempo. Il risarcimento non ci interessa, meritavano entrambi il massimo della pena".
La famiglia di Luca ha chiesto una provvisionale di 45mila euro ciascuna per le spese mediche e legali. La sentenza è stata ricevuta con disappunto dalle parti civili.
Questo caso sottolinea l'importanza di un'igiene adeguata nel servizio alimentare e la necessità di prevenire malattie come la salmonellosi.