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Il governo britannico ha dato l'ok alla costruzione della terza pista all'aeroporto di Londra Heathrow, scalo più importante d'Europa e tra gli hub principali su scala mondiale. Ma a far discutere gli addetti ai lavori sono i costi di realizzazione della sola striscia d'asfalto: 21 miliardi di sterline, pari a 23,9 miliardi di euro.
Per ogni metro della nuova pista di Heathrow il costo ammonterà a 6,83 milioni di euro. Un record mondiale che batte persino i costi stellari per realizzare la terza pista dello scalo di Hong Kong (6,8 miliardi di euro).
Il progetto di espansione dello scalo londinese nel suo complesso costerà circa 56 miliardi di euro, di cui 32 miliardi per la realizzazione di un nuovo terminal e strutture accessorie. Per la pista di 3.500 metri — che dovrebbe diventare operativa nel 2035 — sono stati previsti poco meno di 24 miliardi: di questi, 1,7 miliardi andranno per lo spostamento di un tratto della M25.
La terza pista a Hong Kong è costata circa 1,8 milioni al metro. Il riadattamento della pista di Londra Gatwick — che sarebbe la seconda — richiederà una spesa di circa un milione di euro al metro (per 2,5 miliardi di euro totali). Ma appena si esce dal Regno Unito ecco che i costi di realizzazione delle piste crollano: 100-120 mila euro al metro per le due piste al JFK di New York, 100 mila euro per la striscia d’asfalto a Dublino.
L’amministratore delegato di Heathrow ha però messo le mani avanti, dichiarando più volte di «non poter garantire» che i costi non supereranno i 24 miliardi per il progetto pista. Cosa che allarma le compagnie aeree: temono che il progetto renderà l’aeroporto significativamente più costoso.
Il governo britannico ha respinto il progetto alternativo dell’albergatore Surinder Arora che prevedeva una pista più corta (2.800 metri) e con costi di realizzazione inferiori perché avrebbe evitato lo spostamento di una porzione della M25.
Compagnie aeree, tra cui British Airways e Virgin Atlantic, hanno provato a bloccare questo piano di espansione. Il loro timore — fondato — è che i costi di realizzazione della terza pista e del terminal verranno recuperati tramite tariffe di atterraggio più alte e quindi «scaricate» sui biglietti aerei messi in vendita.
L’esperto di economia, Roberto Perlini, ha osservato: "C'è un generale consenso sul fatto che l'impatto dei costi della proposta di Heathrow, nell'ambito dell'attuale quadro normativo, renderà l'aeroporto non sostenibile sia nel breve che nel lungo termine".
Per ogni metro della nuova pista di Heathrow il costo ammonterà a 6,83 milioni di euro. Un record mondiale che batte persino i costi stellari per realizzare la terza pista dello scalo di Hong Kong (6,8 miliardi di euro).
Il progetto di espansione dello scalo londinese nel suo complesso costerà circa 56 miliardi di euro, di cui 32 miliardi per la realizzazione di un nuovo terminal e strutture accessorie. Per la pista di 3.500 metri — che dovrebbe diventare operativa nel 2035 — sono stati previsti poco meno di 24 miliardi: di questi, 1,7 miliardi andranno per lo spostamento di un tratto della M25.
La terza pista a Hong Kong è costata circa 1,8 milioni al metro. Il riadattamento della pista di Londra Gatwick — che sarebbe la seconda — richiederà una spesa di circa un milione di euro al metro (per 2,5 miliardi di euro totali). Ma appena si esce dal Regno Unito ecco che i costi di realizzazione delle piste crollano: 100-120 mila euro al metro per le due piste al JFK di New York, 100 mila euro per la striscia d’asfalto a Dublino.
L’amministratore delegato di Heathrow ha però messo le mani avanti, dichiarando più volte di «non poter garantire» che i costi non supereranno i 24 miliardi per il progetto pista. Cosa che allarma le compagnie aeree: temono che il progetto renderà l’aeroporto significativamente più costoso.
Il governo britannico ha respinto il progetto alternativo dell’albergatore Surinder Arora che prevedeva una pista più corta (2.800 metri) e con costi di realizzazione inferiori perché avrebbe evitato lo spostamento di una porzione della M25.
Compagnie aeree, tra cui British Airways e Virgin Atlantic, hanno provato a bloccare questo piano di espansione. Il loro timore — fondato — è che i costi di realizzazione della terza pista e del terminal verranno recuperati tramite tariffe di atterraggio più alte e quindi «scaricate» sui biglietti aerei messi in vendita.
L’esperto di economia, Roberto Perlini, ha osservato: "C'è un generale consenso sul fatto che l'impatto dei costi della proposta di Heathrow, nell'ambito dell'attuale quadro normativo, renderà l'aeroporto non sostenibile sia nel breve che nel lungo termine".