VoceDiTaranto
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La Leva europea: una soluzione tempestiva per il continente?
L'idea di un servizio militare europeo obbligatorio sta circolando come se fosse una novità, ma potrebbe essere proprio il momento di considerarla. Gli americani hanno richiesto all'Unione europea di assumersi la responsabilità della difesa del vecchio continente entro il 2027, un cambio di rotta che potrebbe avere conseguenze significative. Il mondo sta cambiando rapidamente e le nostre capacità militari devono adattarsi.
Una leva europea potrebbe essere vista come una sorta di Erasmus in divisa, ma con implicazioni profonde. Un esercito europeo unitario potrebbe aiutare a risolvere alcuni dei problemi che affliggono la nostra Europa: l'adozione di un'unica lingua, la scelta degli strumenti militari e l'uso delle strategie. Naturalmente, i sovranisti diranno che non si può parlare di una leva europea senza considerare il potenziale pericolo di "conquista" da parte delle altre potenze.
Tuttavia, la verità è che l'Europa unificata avrebbe un posto garantito al tavolo della presidenza e sarebbe in grado di difendersi in piena autonomia. Un esercito deve avere un'ideale, una ragione e un valore, e un esercito europeo dovrebbe essere consapevole di avere due patrie: quella di provenienza e l'Europa.
Gli italiani che hanno fatto il militare a Cuneo o Belluno hanno costruito l'unità del Paese, e gli italiani che andrebbero sotto le armi a Vilnius o i tedeschi a Palermo scoprirebbero che oltre alla loro nazione hanno pure l'Europa come patria. Questo potrebbe essere il segnale chiaro che la Europa non è un accumchio di Paesi divisi e morenti in attesa di un padrone.
In fondo, già adesso i nostri soldati professionisti sono dislocati in aree al di fuori del suolo italiano. Dare questa opportunità a soldati di leva assumerebbe ben altro significato, sarebbe un segnale chiaro che l'Europa è pronta a difendersi e a proteggere i suoi interessi.
L'idea di un servizio militare europeo obbligatorio sta circolando come se fosse una novità, ma potrebbe essere proprio il momento di considerarla. Gli americani hanno richiesto all'Unione europea di assumersi la responsabilità della difesa del vecchio continente entro il 2027, un cambio di rotta che potrebbe avere conseguenze significative. Il mondo sta cambiando rapidamente e le nostre capacità militari devono adattarsi.
Una leva europea potrebbe essere vista come una sorta di Erasmus in divisa, ma con implicazioni profonde. Un esercito europeo unitario potrebbe aiutare a risolvere alcuni dei problemi che affliggono la nostra Europa: l'adozione di un'unica lingua, la scelta degli strumenti militari e l'uso delle strategie. Naturalmente, i sovranisti diranno che non si può parlare di una leva europea senza considerare il potenziale pericolo di "conquista" da parte delle altre potenze.
Tuttavia, la verità è che l'Europa unificata avrebbe un posto garantito al tavolo della presidenza e sarebbe in grado di difendersi in piena autonomia. Un esercito deve avere un'ideale, una ragione e un valore, e un esercito europeo dovrebbe essere consapevole di avere due patrie: quella di provenienza e l'Europa.
Gli italiani che hanno fatto il militare a Cuneo o Belluno hanno costruito l'unità del Paese, e gli italiani che andrebbero sotto le armi a Vilnius o i tedeschi a Palermo scoprirebbero che oltre alla loro nazione hanno pure l'Europa come patria. Questo potrebbe essere il segnale chiaro che la Europa non è un accumchio di Paesi divisi e morenti in attesa di un padrone.
In fondo, già adesso i nostri soldati professionisti sono dislocati in aree al di fuori del suolo italiano. Dare questa opportunità a soldati di leva assumerebbe ben altro significato, sarebbe un segnale chiaro che l'Europa è pronta a difendersi e a proteggere i suoi interessi.