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Una donna che aveva visto la vita in tutte le sue forme, Deeqa Aden Gereye, conosciuta come "l'angelo dei rifugiati", è stata lasciata a morire sul ponte della Gran Madre di Torino, una sera d'autunno del 2012. La sua morte ha scavato un buco profondo nella famiglia e nel comune di Villanova, dove aveva vissuto con il marito Luigi Tessiore.
La storia di Deeqa è quella di una donna che aveva dedicato la sua vita all'integrazione e alla lotta per i diritti umani. Era stata minacciata più volte a causa delle sue attività, ma non aveva mai arresso. La sua morte ha lasciato un'onda di dolore nella comunità, e il marito è stato costretto a rivivere la storia della sua assenza, senza che nessuno si preoccupasse di aiutarlo.
La polizia ha archiviato l'affaire come "incidente", senza trovare l'autorità responsabile dell'aggressione. L'automobilista, il cui nome è stato lasciato al vostro destino, è stato scusato per la sua azione. Ma la famiglia di Deeqa non ha voluto accettare questa decisione e ha continuato a lottare per giustizia.
La tragedia di Deeqa è anche quella della comunità italiana, che ha visto in lei una donna che lottava per i diritti umani. Il colonialismo italiano è un tema che non viene abbastanza trattato, ma la famiglia di Deeqa vuole cambiare questo status quo.
Per questo motivo, la famiglia di Deeqa ha deciso di donare libri e attrezzature multimediali alla Biblioteca di Villanova. Sono stati scelti libri che trattano il tema del colonialismo italiano, in modo da ricordare a tutti l'impatto che hanno avuto le politiche coloniali sulla gente di colorno. Il convegno "Il futuro non esiste senza memoria" è stato una scelta importante per ricordare la storia di Deeqa e per continuare a lottare per i diritti umani.
La morte di Deeqa Aden Gereye è un ricordo che ci deve far riflettere sulla nostra storia, sui nostri atti e sulle nostre scelte. Non possiamo permetterci di dimenticare la sofferenza delle persone come lei, che lottavano per i loro diritti. Il suo nome deve essere ricordato per sempre, come un simbolo della lotta per la giustizia e la dignità umana.
La storia di Deeqa è quella di una donna che aveva dedicato la sua vita all'integrazione e alla lotta per i diritti umani. Era stata minacciata più volte a causa delle sue attività, ma non aveva mai arresso. La sua morte ha lasciato un'onda di dolore nella comunità, e il marito è stato costretto a rivivere la storia della sua assenza, senza che nessuno si preoccupasse di aiutarlo.
La polizia ha archiviato l'affaire come "incidente", senza trovare l'autorità responsabile dell'aggressione. L'automobilista, il cui nome è stato lasciato al vostro destino, è stato scusato per la sua azione. Ma la famiglia di Deeqa non ha voluto accettare questa decisione e ha continuato a lottare per giustizia.
La tragedia di Deeqa è anche quella della comunità italiana, che ha visto in lei una donna che lottava per i diritti umani. Il colonialismo italiano è un tema che non viene abbastanza trattato, ma la famiglia di Deeqa vuole cambiare questo status quo.
Per questo motivo, la famiglia di Deeqa ha deciso di donare libri e attrezzature multimediali alla Biblioteca di Villanova. Sono stati scelti libri che trattano il tema del colonialismo italiano, in modo da ricordare a tutti l'impatto che hanno avuto le politiche coloniali sulla gente di colorno. Il convegno "Il futuro non esiste senza memoria" è stato una scelta importante per ricordare la storia di Deeqa e per continuare a lottare per i diritti umani.
La morte di Deeqa Aden Gereye è un ricordo che ci deve far riflettere sulla nostra storia, sui nostri atti e sulle nostre scelte. Non possiamo permetterci di dimenticare la sofferenza delle persone come lei, che lottavano per i loro diritti. Il suo nome deve essere ricordato per sempre, come un simbolo della lotta per la giustizia e la dignità umana.