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Una tendenza che sembra chiara, uno studio che vezzeggia di contraddizioni. I risultati del sondaggio, presentati ieri sul sito della Presidenza del Consiglio, parlano di un favorevole per la leva militare obbligatoria con il 47% degli italiani di fronte a una maggioranza contraria. Ma non è così semplice. L'articolo titolato "Un italiano su due vuole la leva obbligatoria" sembra annunciarne il contrario: "La maggioranza degli italiani resta contraria alla proposta di reintroduzione della leva militare obbligatoria". La leva per un periodo di 12 mesi convince solo il 26,2% dei sostenitori del servizio.
Ma perché le cifre sembrano così disparate? Ecco la chiave. Il campione dei sondaggiati è composto da 800 cittadini italiani, ma non si sa molto sulla composizione demografica di questa "reparto statistico". Non si conosce l'età media degli intervistati, né se sono più giovani o anziani che hanno espresso un favorevole o contrario alla leva. Eppure, tali informazioni sarebbero fondamentali per una lettura corretta dei risultati.
E non è solo la composizione del campione a creare confusione. I dati stessi sono anche imprecisi. "Cento risposte" si legge nel testo del sondaggio, ma non si spiega perché i sondaggiati erano mille e non un cento. Forse è solo una questione di linguistica, ma il lettore non ha il tempo di cercare risposte.
Il sito del sondaggio è quello della Presidenza del Consiglio, il cui ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato soltanto un giorno prima la proposta di un servizio di leva su base volontaria. La narrazione è servita e ha fatto capolavori nella creazione di una tendenza falsa.
Ma perché le cifre sembrano così disparate? Ecco la chiave. Il campione dei sondaggiati è composto da 800 cittadini italiani, ma non si sa molto sulla composizione demografica di questa "reparto statistico". Non si conosce l'età media degli intervistati, né se sono più giovani o anziani che hanno espresso un favorevole o contrario alla leva. Eppure, tali informazioni sarebbero fondamentali per una lettura corretta dei risultati.
E non è solo la composizione del campione a creare confusione. I dati stessi sono anche imprecisi. "Cento risposte" si legge nel testo del sondaggio, ma non si spiega perché i sondaggiati erano mille e non un cento. Forse è solo una questione di linguistica, ma il lettore non ha il tempo di cercare risposte.
Il sito del sondaggio è quello della Presidenza del Consiglio, il cui ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato soltanto un giorno prima la proposta di un servizio di leva su base volontaria. La narrazione è servita e ha fatto capolavori nella creazione di una tendenza falsa.