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Un errore di Enrico Fermi è il punto di partenza per una storia di follia. Il 1934, anno in cui la scienza sembrava avere già raggiunto i picchi più alti della follia. E il colpevole? L'errore di un povero fisico teorico, iscritto al partito fascista e nominato da Mussolini stesso, massone del Grande Oriente d'Italia, insieme ai suoi giovani allievi, noti come i "ragazzi di via Panisperna".
Immaginiamo Enrico Fermi, un genio della fisica, seduto in un laboratorio a Roma, via Panisperna. Lui e i suoi giovani colleghi lavoravano con passione alla scoperta di nuovi elementi chimici. E Fermi, convinto di aver fatto la scoperta della vita eterna, si mette a calcolare... il doppio. Due elementi, due scoperte, due armi che potrebbero cambiare il corso della storia.
Ma cosa hanno trovato questi ragazzi? Un elemento chimico leggendario, noto come l'uranio-235. E da qui nasce la storia delle armi nucleari, un regalo avvelenato che ci ha costretto a vivere in una continua attesa di morte. Una guerra nucleare che ci minaccia di annegare, di soffocarci, di esplodere come un vulcano.
E Enrico Fermi? E i suoi "ragazzi di via Panisperna"? Sono diventati eroi della storia, pionieri della scienza che hanno aperto la strada a nuove generazioni di ricercatori. Ma sono anche i responsabili di una vera e propria follia, una follia che ci ha costretto a vivere in un mondo di incubi e paure irrazionali.
Eppure, come è sempre così, la verità è più semplice. Fermi e i suoi ragazzi non erano né eroi né idioti. Erano semplicemente scienziati che lavoravano su una scoperta che non comprendevano appieno. E quando impararono dell'impatto delle loro scoperte, si resero conto che avevano aperto un cammino senza precedenti.
E così, in mezzo a una ondata di paura e di disperazione, troviamo il senso della responsabilità. La responsabilità dei ricercatori, della società, dell'umanità intera per non lasciarsi trascinare dalla follia della scienza.
Immaginiamo Enrico Fermi, un genio della fisica, seduto in un laboratorio a Roma, via Panisperna. Lui e i suoi giovani colleghi lavoravano con passione alla scoperta di nuovi elementi chimici. E Fermi, convinto di aver fatto la scoperta della vita eterna, si mette a calcolare... il doppio. Due elementi, due scoperte, due armi che potrebbero cambiare il corso della storia.
Ma cosa hanno trovato questi ragazzi? Un elemento chimico leggendario, noto come l'uranio-235. E da qui nasce la storia delle armi nucleari, un regalo avvelenato che ci ha costretto a vivere in una continua attesa di morte. Una guerra nucleare che ci minaccia di annegare, di soffocarci, di esplodere come un vulcano.
E Enrico Fermi? E i suoi "ragazzi di via Panisperna"? Sono diventati eroi della storia, pionieri della scienza che hanno aperto la strada a nuove generazioni di ricercatori. Ma sono anche i responsabili di una vera e propria follia, una follia che ci ha costretto a vivere in un mondo di incubi e paure irrazionali.
Eppure, come è sempre così, la verità è più semplice. Fermi e i suoi ragazzi non erano né eroi né idioti. Erano semplicemente scienziati che lavoravano su una scoperta che non comprendevano appieno. E quando impararono dell'impatto delle loro scoperte, si resero conto che avevano aperto un cammino senza precedenti.
E così, in mezzo a una ondata di paura e di disperazione, troviamo il senso della responsabilità. La responsabilità dei ricercatori, della società, dell'umanità intera per non lasciarsi trascinare dalla follia della scienza.