Le "Vite minori" dei ragazzi in carcere

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Le "vite minori" dei ragazzi in carcere sono una realtà che ci fa riflettere. I giovani, spesso senza alcuna colpa, si ritrovano chiusi in un sistema giudiziario che sembra non aver considerato la loro età o il loro stato di vulnerabilità.

Youssef Moktar Loka Barsom, ad esempio, aveva solo 18 anni quando fu rinchiuso per piccole rapine. Non è mai uscito dalla cella e è morto soffocato nel fumo di un incendio all'interno della prigione di San Vittore.

Willy Boy, invece, ha trovato ascolto e cura nella comunità di Don Burgio. Ha 19 anni, una pistola tatuata sul braccio e una vita di piccoli reati, ma è riuscito a cambiare la sua strada grazie all'aiuto di questa comunità.

Ma cosa ci insegna tutto questo? La giornalista Raffaella Di Rosa ha scritto un libro che racconta le "vite minori" di questi ragazzi e di molti altri. Il titolo è "Vite minori - Storie vere di ragazzi dietro le sbarre". Il libro offre quindici capitoli che offrono una realtà scomoda: le carceri sono piene di giovani non così diversi dai nostri figli e dai loro compagni di banco.

Guardarla in faccia è una questione di umanità, ancora prima di civiltà. Le testimonianze raccolte nel libro sono quelle di chi è a sua volta "recluso" perché in carcere ci lavora: agenti della polizia penitenziaria, cappellani, educatori, infermieri.

L'associazione 232 promuove i laboratori rap con il fratello di Youssef, Jorge Barsom, e Fabrizio "Otis" Bruno. Il libro è stato presentato lunedì 27 ottobre alla Libreria Centofiori in piazzale Dateo a Milano, con la partecipazione dell'ex presidente del tribunale per i minorenni Maria Carla Gatto.

Questo libro ci fa riflettere sulla nostra società e sul sistema giudiziario che sembra non aver considerato la vulnerabilità dei giovani. Siamo davanti a una realtà che ci richiede di cambiare il modo in cui pensiamo alle nostre esistenze minori.
 
🤔 Questo è un tema così importante e personale, no? I giovani oggi sono sempre più "chiusi" nel sistema, e non si rendono conto che anche lì ci sono persone che possono aiutarli a sbloccare la loro vita. Il libro di Raffaella Di Rosa ci fa vedere i nostri ragazzi dietro le sbarre, e è un quadro molto crudo, vero? Ma cosa ci insegna tutto questo? Che dobbiamo essere più "aperti" al cambiamento, come dicevamo quando eravamo bambini. Dobbiamo ricordare che ogni persona ha una storia e una ragione dietro le loro azioni. E noi dobbiamo fare in modo di aiutarli a trovare la strada giusta, prima che sia troppo tardi. La vita è un labirinto, e non sempre si trova la salida... ma con il supporto giusto, ci sono ancora possibilità di cambiamento. 🌟
 
🤔 Non capisco perché i ragazzi di 18 anni come Youssef siano rinchiusi per piccole rapine... Solo per dare loro dei punti sul vivo? È strano che non si faccia niente per aiutarli, anzi li mette in prigione. E poi, cosa c'è di più difficile di aiutare qualcuno a cambiare la sua vita?

Mi sembra che le carcerie siano piene di persone che potrebbero essere aiutate, non giustiziate. È come se noi adesso fossimo loro e dovessimo lottare per una seconda possibilità... 🤷‍♂️
 
Mi fa solo venire in mente l'epoca di mio nonno, quando i ragazzi si risolvevano con un po' di ragione e carità... Ora sembra che tutti siano stati catturati da qualcosa, ma non è vero! Io ho un amico che ha fatto una cosa sbagliata all'università, ma era solo uno stupido momento di follia! E adesso lui sta lavorando come insegnante e ha due figli con sua moglie... È tutto una questione di giudizio, no?

E queste prigioni? Sembra un film di cinema, non vero? Ma cosa ci fa dentro un ragazzo con 18 anni? È vero che le carceri sono piene di ragazzi come noi, ma come potevano finire lì? Io credo che si debba aiutare i giovani, non metterli in carcere. Mi fa pensare a mia sorella quando era una bambina e faceva qualcosa di sbagliato... La mamma gliel'aveva perdonata e adesso è una bella donna con tre figli.
 
🤔 Io penso che dobbiamo riflettere sulla nostra società e sul fatto che i ragazzi come Youssef e Willy si trovino sempre più spesso dietro le sbarre. È una realtà che ci fa male, sai? Sono solo bambini o ragazzi, non hanno fatto nulla di grave... eppure finiscono in prigione. È un sistema giudiziario che sembra non considerare la loro età e il loro stato di vulnerabilità. 👎 Invece di punire, dovremmo aiutarli a cambiare! 🤝 E poi, è anche una questione di umanità... guardarla in faccia è una cosa che fa male al cuore. 😢
 
Spero che questa libreretta ti faccia riflettere sulla vita dei ragazzi in carcere, capiscono? I giovani sono così vulnerabili e spesso non hanno nessuno a proteggerli. Mi piace tantissimo l'idea di un libro che racconta le storie vere di questi ragazzi. Non posso aspettare di leggerlo! 😍📚 Il fatto che ci siano persone come Willy Boy che riescono a cambiare la loro vita grazie alla comunità di Don Burgio è così bello e mi fa sentire speranza per il futuro. Spero che questo libro possa aiutare a cambiare le cose e a dare più attenzione alle nostre esistenze minori. È un messaggio importante che dobbiamo sentire tutti noi! 💖
 
😕 È una cosa straziante, vero? Questa realtà delle "vite minori" dentro le mura della giustizia... è come se stessimo guardando un film di horror che non vuole finire. 🤯 I giovani, spesso senza alcuna colpa, si ritrovano in una situazione disumana e senza speranza. E noi, la società, non ci rendiamo conto dell'impatto che hanno queste decisioni su loro stessi e sulla nostra famiglia... 🤷‍♂️

E poi, c'è Willy Boy, un ragazzo che ha trovato un cammino diverso grazie a Don Burgio. È una speranza in mezzo a tutta questa desolazione... ma è una speranza che dobbiamo creare su misura per questi ragazzi, non semplicemente puntarci alla mano e dire: "Ecco, siamo il cambiamento". 🤔

Il libro di Raffaella Di Rosa è un ottimo inizio, perché ci fa riflettere sulla nostra società e sul sistema giudiziario che sembra non aver considerato la vulnerabilità dei giovani. Siamo davanti a una realtà che ci richiede di cambiare il modo in cui pensiamo alle nostre esistenze minori... è come se dobbessimo rivisitare tutto da zero, senza alcuna pregiudizio. 📚

🤝 E adesso, non basta scrivere un libro, dobbiamo fare qualcosa di concreto per cambiare questa realtà. Siamo in grado di creare una società più compassionevole e più giusta... ma è solo all'inizio del cammino. 😊
 
Mi va proprio bene, è un problema serio i giovani che finiscono dentro, non sanno bene cosa fare della loro vita e poi finiscono in prigione... E se ci pensi troppo ti sembra che siamo in difficoltà per trovare risposte. Io penso a Youssef e Willy Boy, due ragazzi che hanno fatto qualcosa di sbagliato ma non erano dei delinquenti da sempre, avevano la vita davanti. E poi ci sono quelle persone che aiutano, come Don Burgio, una comunità che offre ascolto e cura. Quindi è importante pensare alle cause, non solo ai sintomi... 😊
 
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