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L'Artico, un territorio dove i grandi poteri stanno giocando una partita geopolitica. L'ammiraglio Andrea Mucedola, esperto di sicurezza marittima e fondatore del portale Ocean4future, parla delle nuove rotte che si apriranno con lo scioglimento dei ghiacci.
"Il disgelo aprirà nuove rotte, un’area di interesse di diversi Paesi", spiega. "Il monitoraggio delle aree marittime è condotto con unità navali, ma anche con sistemi di intelligence attraverso satelliti, sensori e droni per tenere sotto controllo i movimenti di possibili avversari". Ma chi controllerà queste rotte? La Russia vuole imporre le sue regole, creando di fatto un monopolio sulla gestione del traffico. Mentre gli Stati Uniti si oppongono, favorevoli alla libertà dei mari e al libero commercio.
La Cina è all'attenzione degli analisti: "L'espansione sulle rotte marittime cinese è cosmopolita", spiega l'ammiraglio Mucedola. "Pechino vede nelle regioni artiche una via alternativa per i movimentocommerciali". Ma chi collabora con la Russia? La Cina, che cerca di creare una rete marittima a copertura mondiale.
Il sogno russo di sfruttare l'Artico risale ai tempi degli zar. Stalin cercò di rilanciare l'area, ma invano. Durante la Guerra fredda si comprese che chi controllava la regione poteva monitorare i movimenti di flotte avversarie con vantaggio per un primo colpo nucleare.
La pretesa di sovranità russa sulle rotte marittime non è condivisa dagli Stati Uniti, favorevoli alla libertà dei mari e quindi al libero commercio. Il Canada riconosce le rivendicazioni russe e rilancia una sua posizione protezionistica condivisa da Mosca sulle future rotte lungo il passaggio a Nord Ovest.
Le Marine dei Paesi Nato hanno un ruolo di contenimento e deterrenza nel rischio del Grande nord. Hanno avuto un ruolo di contenimento durante la Guerra fredda, ma l'invasione dell'Ucraina ha portato di nuovo l'attenzione verso il Nord e i mari che fanno da confine con i Paesi ex sovietici ora nell'Alleanza.
In sintesi, l'Artico diventerà un teatro di gioco geopolitico, dove grandi poteri si affrontano per controllare le nuove rotte. Ma chi sarà il vincitore? Solo il tempo lo dirà.
"Il disgelo aprirà nuove rotte, un’area di interesse di diversi Paesi", spiega. "Il monitoraggio delle aree marittime è condotto con unità navali, ma anche con sistemi di intelligence attraverso satelliti, sensori e droni per tenere sotto controllo i movimenti di possibili avversari". Ma chi controllerà queste rotte? La Russia vuole imporre le sue regole, creando di fatto un monopolio sulla gestione del traffico. Mentre gli Stati Uniti si oppongono, favorevoli alla libertà dei mari e al libero commercio.
La Cina è all'attenzione degli analisti: "L'espansione sulle rotte marittime cinese è cosmopolita", spiega l'ammiraglio Mucedola. "Pechino vede nelle regioni artiche una via alternativa per i movimentocommerciali". Ma chi collabora con la Russia? La Cina, che cerca di creare una rete marittima a copertura mondiale.
Il sogno russo di sfruttare l'Artico risale ai tempi degli zar. Stalin cercò di rilanciare l'area, ma invano. Durante la Guerra fredda si comprese che chi controllava la regione poteva monitorare i movimenti di flotte avversarie con vantaggio per un primo colpo nucleare.
La pretesa di sovranità russa sulle rotte marittime non è condivisa dagli Stati Uniti, favorevoli alla libertà dei mari e quindi al libero commercio. Il Canada riconosce le rivendicazioni russe e rilancia una sua posizione protezionistica condivisa da Mosca sulle future rotte lungo il passaggio a Nord Ovest.
Le Marine dei Paesi Nato hanno un ruolo di contenimento e deterrenza nel rischio del Grande nord. Hanno avuto un ruolo di contenimento durante la Guerra fredda, ma l'invasione dell'Ucraina ha portato di nuovo l'attenzione verso il Nord e i mari che fanno da confine con i Paesi ex sovietici ora nell'Alleanza.
In sintesi, l'Artico diventerà un teatro di gioco geopolitico, dove grandi poteri si affrontano per controllare le nuove rotte. Ma chi sarà il vincitore? Solo il tempo lo dirà.