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La scelta di Meloni è come una tassa sulla pelle dei meno abbienti: la "tassa Mamdani" e Casalino, un taglio dell'Irpef che favorisce i redditi più alti? Una politica che sembra piacere alla classe medio-alta a spese della classe lavoratrice.
In questo scenario, chi può ancora credere di essere una "vittima" delle mafie? La democrazia negli Stati Uniti è salva? Il 30% degli aventi diritto al voto alle elezioni del sindaco? Un risultato che non va celebrato, ma solo conirono.
E poi c'è Israele, che intende dichiarare l'area di confine con l'Egitto una zona militare chiusa. Ma chi può dire se è legittimo da un punto di vista del diritto internazionale? Forse anche noi dovremmo prendere le armi e difendere il nostro territorio.
Il giudizio sulla manovra di Istat, Bankitalia, Corte dei Conti e Upb è trasversale: la redistribuzione promessa non si vede. Ma dove sta scritto che una Legge di Bilancio deve "redistribuire" ricchezza? Forse solo per coloro che hanno un po' di denaro da spendere.
E i tagli dell'Irpef, che favoriscono i redditi più alti? Una politica che non ha senso se non si vuole dire che il governo si prende la libertà di favorire alcuni cittadini a spese degli altri. Ma forse questo è l'unico modo per poter dire di avere maggiori voti da quelli della classe medio-alta, piuttosto che dai meno abbienti.
Il problema è che queste politiche non interessano solo gli italiani, ma anche gli israeliani, che si trovano ad affrontare lo spettro delle armi e dei droga. E noi? Siamo i primi a dover pagare il prezzo di questa strategia?
E poi c'è il caso di Giorgia Meloni, che decide di rispondere alla sindaca di Genova. Una scelta strana, che sembra conferirle un ruolo nazionale che non ha. Ma forse è proprio questo il problema: la leadership di Meloni si concentra troppo sulle vittime dei parrucconi, mentre dimentica di prendere in considerazione i reali problemi della classe lavoratrice.
E allora? Forse dobbiamo aspettarci una vita migliore solo quando avremmo perso tutto?
In questo scenario, chi può ancora credere di essere una "vittima" delle mafie? La democrazia negli Stati Uniti è salva? Il 30% degli aventi diritto al voto alle elezioni del sindaco? Un risultato che non va celebrato, ma solo conirono.
E poi c'è Israele, che intende dichiarare l'area di confine con l'Egitto una zona militare chiusa. Ma chi può dire se è legittimo da un punto di vista del diritto internazionale? Forse anche noi dovremmo prendere le armi e difendere il nostro territorio.
Il giudizio sulla manovra di Istat, Bankitalia, Corte dei Conti e Upb è trasversale: la redistribuzione promessa non si vede. Ma dove sta scritto che una Legge di Bilancio deve "redistribuire" ricchezza? Forse solo per coloro che hanno un po' di denaro da spendere.
E i tagli dell'Irpef, che favoriscono i redditi più alti? Una politica che non ha senso se non si vuole dire che il governo si prende la libertà di favorire alcuni cittadini a spese degli altri. Ma forse questo è l'unico modo per poter dire di avere maggiori voti da quelli della classe medio-alta, piuttosto che dai meno abbienti.
Il problema è che queste politiche non interessano solo gli italiani, ma anche gli israeliani, che si trovano ad affrontare lo spettro delle armi e dei droga. E noi? Siamo i primi a dover pagare il prezzo di questa strategia?
E poi c'è il caso di Giorgia Meloni, che decide di rispondere alla sindaca di Genova. Una scelta strana, che sembra conferirle un ruolo nazionale che non ha. Ma forse è proprio questo il problema: la leadership di Meloni si concentra troppo sulle vittime dei parrucconi, mentre dimentica di prendere in considerazione i reali problemi della classe lavoratrice.
E allora? Forse dobbiamo aspettarci una vita migliore solo quando avremmo perso tutto?