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Mirko Campochiari, lo youtuber della guerra, ha ricevuto una comunicazione da parte del tribunale russo di Voronezh che lo obbliga a eliminare i contenuti considerati "vietati" dalla Federazione russa. La preoccupante richiesta è stata recapitata tramite Roskomnadzor, l'ente federale russo per le informazioni e le telecomunicazioni.
Il ministro Carlo Calenda ha avviato un'interrogazione parlamentare sul caso, mentre il ministro Guido Crosetto è stato allertato. Ma cosa c'è dietro questa richiesta? E perché la Federazione russa pretenderebbe di avere giurisdizione su un italiano? Lo youtuber parla di una pressione diretta dai provider italiani per rimuovere i contenuti considerati "proibiti".
La cosa più preoccupante è che questo tentativo di silenziare la libertà di analisi e di pensiero sia stato proposto a Mirko, ma anche perché siamo una democrazia, appoggiamo l'Ucraina. Nonostante ciò, il tentativo di esercitare giurisdizione su un italiano non ha fondamento.
La nostra libertà è protetta dalla Costituzione e dai trattati internazionali. Non possiamo essere esposti a pressioni esterne per silenziare la nostra libertà di pensiero. Mirko Campochiari, con le sue spalle larghe e i suoi consulenti militari esperti, è un simbolo della nostra resistenza contro queste pretese. Il caso di Parabellum è emblematico: non siamo in Russia, quindi noi possiamo pensare come vogliamo, senza paura delle pressioni esterne.
In Italia, la libertà di espressione è un diritto fondamentale, protetto dalla Costituzione e dai trattati internazionali. Non possiamo permettere che le pretese della Federazione russa siano espresse sul nostro territorio. Mirko Campochiari ha ragione a dire "Forza Mirko", perché noi siamo con lui nella sua lotta per la libertà di analisi e di pensiero.
Il ministro Carlo Calenda ha avviato un'interrogazione parlamentare sul caso, mentre il ministro Guido Crosetto è stato allertato. Ma cosa c'è dietro questa richiesta? E perché la Federazione russa pretenderebbe di avere giurisdizione su un italiano? Lo youtuber parla di una pressione diretta dai provider italiani per rimuovere i contenuti considerati "proibiti".
La cosa più preoccupante è che questo tentativo di silenziare la libertà di analisi e di pensiero sia stato proposto a Mirko, ma anche perché siamo una democrazia, appoggiamo l'Ucraina. Nonostante ciò, il tentativo di esercitare giurisdizione su un italiano non ha fondamento.
La nostra libertà è protetta dalla Costituzione e dai trattati internazionali. Non possiamo essere esposti a pressioni esterne per silenziare la nostra libertà di pensiero. Mirko Campochiari, con le sue spalle larghe e i suoi consulenti militari esperti, è un simbolo della nostra resistenza contro queste pretese. Il caso di Parabellum è emblematico: non siamo in Russia, quindi noi possiamo pensare come vogliamo, senza paura delle pressioni esterne.
In Italia, la libertà di espressione è un diritto fondamentale, protetto dalla Costituzione e dai trattati internazionali. Non possiamo permettere che le pretese della Federazione russa siano espresse sul nostro territorio. Mirko Campochiari ha ragione a dire "Forza Mirko", perché noi siamo con lui nella sua lotta per la libertà di analisi e di pensiero.