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"La sindrome di Noonan: una storia di sofferenza e resilienza"
A 32 anni, Cristina ha deciso di parlare apertamente della sua malattia genetica rara, la sindrome di Noonan. La trentaduenne padovana di nascita e rodigina d'adozione ha scoperto da sola che soffre di questa condizione, che colpisce un neonato ogni 2.500 nasciti e causa diversi sintomi, tra cui interferenze con lo sviluppo e problemi cardiaci.
Cristina descrive la sua esperienza: "Mi dicevano: sei carina, non sembri malata". Ma le sue condizioni di salute sono molto più complesse di quanto possa sembrare al primo sguardo. "Leggevo gli articoli sulla malattia e mi riconoscevo", racconta. "I test mi hanno dato ragione".
La sindrome di Noonan è una malattia poco conosciuta, ma molto diffusa. I suoi portatori spesso non vengono creduti quando parlano della loro sofferenza fisica quotidiana. Cristina non è immune a questo: "Cosa si prova? Frustrazione e sofferenza. Lo sanno bene tutti i portatori di malattie genetiche rare e degenerative".
Per affrontare il suo dolore, Cristina ha deciso di mettersi in gioco online. Ha creato una presenza sui social media, dove racconta la sua esperienza con ironia e sincerità. "Il mio stile è l'ironia", spiega. "Non chiamatemi influencer: creo contenuti leggeri, che mescolo a riflessioni più serie".
Ma nonostante i suoi sforzi, Cristina non riesce ancora a guadagnarsi da vivere sui social media. Gli insulti degli oditori sono troppo diffusi per poter essere ignorati. "Io continuo per la mia strada", dice. "Non leggo i loro commenti".
La sua storia è un messaggio importante: che convivendo con una malattia genetica rara, è fondamentale parlare apertamente e cercare aiuto. Cristina spera di essere la voce di chi soffre come lei, ma non viene creduta. "Cosa vorrei nel mio futuro? semplicemente la serenità, economica e di salute".
La sua storia è un esempio di resilienza e forza di volontà. Cristina si dimostra che, anche in presenza di una malattia complessa come la sindrome di Noonan, è possibile costruire una vita piena e significativa.
A 32 anni, Cristina ha deciso di parlare apertamente della sua malattia genetica rara, la sindrome di Noonan. La trentaduenne padovana di nascita e rodigina d'adozione ha scoperto da sola che soffre di questa condizione, che colpisce un neonato ogni 2.500 nasciti e causa diversi sintomi, tra cui interferenze con lo sviluppo e problemi cardiaci.
Cristina descrive la sua esperienza: "Mi dicevano: sei carina, non sembri malata". Ma le sue condizioni di salute sono molto più complesse di quanto possa sembrare al primo sguardo. "Leggevo gli articoli sulla malattia e mi riconoscevo", racconta. "I test mi hanno dato ragione".
La sindrome di Noonan è una malattia poco conosciuta, ma molto diffusa. I suoi portatori spesso non vengono creduti quando parlano della loro sofferenza fisica quotidiana. Cristina non è immune a questo: "Cosa si prova? Frustrazione e sofferenza. Lo sanno bene tutti i portatori di malattie genetiche rare e degenerative".
Per affrontare il suo dolore, Cristina ha deciso di mettersi in gioco online. Ha creato una presenza sui social media, dove racconta la sua esperienza con ironia e sincerità. "Il mio stile è l'ironia", spiega. "Non chiamatemi influencer: creo contenuti leggeri, che mescolo a riflessioni più serie".
Ma nonostante i suoi sforzi, Cristina non riesce ancora a guadagnarsi da vivere sui social media. Gli insulti degli oditori sono troppo diffusi per poter essere ignorati. "Io continuo per la mia strada", dice. "Non leggo i loro commenti".
La sua storia è un messaggio importante: che convivendo con una malattia genetica rara, è fondamentale parlare apertamente e cercare aiuto. Cristina spera di essere la voce di chi soffre come lei, ma non viene creduta. "Cosa vorrei nel mio futuro? semplicemente la serenità, economica e di salute".
La sua storia è un esempio di resilienza e forza di volontà. Cristina si dimostra che, anche in presenza di una malattia complessa come la sindrome di Noonan, è possibile costruire una vita piena e significativa.