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"Un'onda di solidarietà e amore che invade l'Africa"
A Fubine, un piccolo comune del Monferrato, è nata un'associazione che ha cambiato la vita di migliaia di persone in Africa. L'"Abbraccio di Fubine", fondata 21 anni fa dopo la morte del giovane Paolo Di Menza, è diventata un simbolo di solidarietà e amore per i più bisognosi.
Paolo era un volontario della Croce Rossa e il suo tragico incidente stradale ha spinto la comunità a prendersi in carico la sua famiglia. I ragazzi di Fubine hanno raccolto insieme alla comunità 50.000 euro per comprare un'ambulanza.
Da allora, l'associazione è cresciuta e si è espansa al Benin, dove ha realizzato scuole, convitti e ospedali. Oggi, L'Abbraccio di Fubine ha raccolto 6 milioni di euro e fa nascere in Africa una rete di servizi umanitari.
La fondazione è stata fondata grazie a un missionario della diocesi di Casale Monferrato che conosceva l'Africa. Paolo Di Menza era un uomo che aveva sempre avuto il cuore all'Africa e ha lasciato un'eredità di amore e solidarietà.
L'associazione è convinta che la diversità sia un'occasione di crescita umana e fa questo lavoro per dare il suo piccolo contributo alla costruzione della pace.
A Fubine, un piccolo comune del Monferrato, è nata un'associazione che ha cambiato la vita di migliaia di persone in Africa. L'"Abbraccio di Fubine", fondata 21 anni fa dopo la morte del giovane Paolo Di Menza, è diventata un simbolo di solidarietà e amore per i più bisognosi.
Paolo era un volontario della Croce Rossa e il suo tragico incidente stradale ha spinto la comunità a prendersi in carico la sua famiglia. I ragazzi di Fubine hanno raccolto insieme alla comunità 50.000 euro per comprare un'ambulanza.
Da allora, l'associazione è cresciuta e si è espansa al Benin, dove ha realizzato scuole, convitti e ospedali. Oggi, L'Abbraccio di Fubine ha raccolto 6 milioni di euro e fa nascere in Africa una rete di servizi umanitari.
La fondazione è stata fondata grazie a un missionario della diocesi di Casale Monferrato che conosceva l'Africa. Paolo Di Menza era un uomo che aveva sempre avuto il cuore all'Africa e ha lasciato un'eredità di amore e solidarietà.
L'associazione è convinta che la diversità sia un'occasione di crescita umana e fa questo lavoro per dare il suo piccolo contributo alla costruzione della pace.