VoceDiRoma
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Il nemico, apparentemente, non ha ancora deciso di colpire il leader supremo iraniano, Ali Khamenei. Il ministro dell'intelligence Esmail Khatib ha messo in guardia contro le tentative straniere per destabilizzare la Repubblica islamica, che considera un nemico esterno.
Sulla scena della politica internazionale, Israele e gli Stati Uniti continuano a giocare un ruolo determinante. Il governo iraniano, sospettoso di complotti stranieri, ha aumentato le misure di sicurezza per proteggere la sua guida suprema. La minaccia di attacchi ostili o tentativi di assassinio contro Khamenei è stata messa in guardia dai funzionari iraniani.
Il ministro dell'intelligence Khatib ha anche affermato che coloro che agiscono in questo senso sono agenti infiltrati del nemico. Una dichiarazione diretta, che lascia poche ombre di dubbio sulla vera natura delle minacce alla vita di Khamenei.
In passato, erano rare le dichiarazioni sulle minacce alla sua vita. Tuttavia, la guerra di 12 giorni tra Israele e Iran nel mese di giugno ha segnato un aumento nelle preoccupazioni per la sicurezza della guida suprema iraniana.
La situazione rimane fragile e imprevedibile. Il nemico apparentemente non è ancora pronto a colpire il leader supremo, ma le minacce sono sempre presenti nella politica internazionale.
Sulla scena della politica internazionale, Israele e gli Stati Uniti continuano a giocare un ruolo determinante. Il governo iraniano, sospettoso di complotti stranieri, ha aumentato le misure di sicurezza per proteggere la sua guida suprema. La minaccia di attacchi ostili o tentativi di assassinio contro Khamenei è stata messa in guardia dai funzionari iraniani.
Il ministro dell'intelligence Khatib ha anche affermato che coloro che agiscono in questo senso sono agenti infiltrati del nemico. Una dichiarazione diretta, che lascia poche ombre di dubbio sulla vera natura delle minacce alla vita di Khamenei.
In passato, erano rare le dichiarazioni sulle minacce alla sua vita. Tuttavia, la guerra di 12 giorni tra Israele e Iran nel mese di giugno ha segnato un aumento nelle preoccupazioni per la sicurezza della guida suprema iraniana.
La situazione rimane fragile e imprevedibile. Il nemico apparentemente non è ancora pronto a colpire il leader supremo, ma le minacce sono sempre presenti nella politica internazionale.