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"Una storia semplice ma profonda. Una natività senza figure umane, solo un bue, un asino e una mangiatoia vuota. Il presepio greccio, come viene chiamata questa prima raffigurazione della natività, nacque a Greppio, in Lazio, nel 1223, su un monte diroccato vicino al paese.
San Francesco d'Assisi, il più italiano dei santi e il più santo degli italiani, come lo definì Papa Pio XII, aveva in mente una rappresentazione semplice ma intensa della natività. Voleva evitare la spettacolarizzazione dell'evento, cercando invece di concentrarsi sul senso profondo della natività: la povertà, l'amore e il dono.
Il frate aveva scelto una grotta nella montagna come dimora, fedele alla sua devozione a Madonna Povertà. Era un momento difficile per Francesco, che era reduce da un lungo viaggio di predicazione in Oriente e stava vivendo il suo periodo più tormentato.
Una notte di Natale, Francesco chiese a Giovanni di Velita, signore della zona, di preparare una mangiatoia con fieno. Non voleva figure umane nel presepio, ma solo gli animali che Gesù avrebbe trovato ad adagiato. E fu così che nacque il primo presepio vivente, con un bue, un asino e una bambina nel fieno.
Una sera di Natale, Francesco tenne un sermone nella grotta, e mentre consacrava il pane, Giovanni ebbe una visione straordinaria: vide Gesù nascosto nella mangiatoia. E la gente presente vide anche un prodigio: Gesù apriva gli occhi e rinasceva nel cuore di tutti.
Il presepio greccio è stato costruito 802 anni dopo, nel 2022, su un monumentale Santuario che pare appeso fra terra e cielo. E proprio lì si trova la roccia che Francesco usava come giaciglio. La storia di questo presepio è una storia italiana, una storia di povertà, di amore e di dono."
San Francesco d'Assisi, il più italiano dei santi e il più santo degli italiani, come lo definì Papa Pio XII, aveva in mente una rappresentazione semplice ma intensa della natività. Voleva evitare la spettacolarizzazione dell'evento, cercando invece di concentrarsi sul senso profondo della natività: la povertà, l'amore e il dono.
Il frate aveva scelto una grotta nella montagna come dimora, fedele alla sua devozione a Madonna Povertà. Era un momento difficile per Francesco, che era reduce da un lungo viaggio di predicazione in Oriente e stava vivendo il suo periodo più tormentato.
Una notte di Natale, Francesco chiese a Giovanni di Velita, signore della zona, di preparare una mangiatoia con fieno. Non voleva figure umane nel presepio, ma solo gli animali che Gesù avrebbe trovato ad adagiato. E fu così che nacque il primo presepio vivente, con un bue, un asino e una bambina nel fieno.
Una sera di Natale, Francesco tenne un sermone nella grotta, e mentre consacrava il pane, Giovanni ebbe una visione straordinaria: vide Gesù nascosto nella mangiatoia. E la gente presente vide anche un prodigio: Gesù apriva gli occhi e rinasceva nel cuore di tutti.
Il presepio greccio è stato costruito 802 anni dopo, nel 2022, su un monumentale Santuario che pare appeso fra terra e cielo. E proprio lì si trova la roccia che Francesco usava come giaciglio. La storia di questo presepio è una storia italiana, una storia di povertà, di amore e di dono."