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"Il virus della malaria è un nemico per i più vulnerabili, non l'influenza" si chiede il professor Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl di Taranto e docente incaricato della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli studi di Bari. "L'influenza è una malattia che colpisce principalmente i bambini, soprattutto se hanno problemi di salute come cardiopatie o diabete", spiega.
Mentre l'epidemia del coronavirus sembra essersi addolcitata, l'Italia sta già subendo la seconda ondata dell'influenza. Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, il virus sta già circolando molto in Italia, soprattutto tra i bambini, con 29-30 casi ogni mille abitanti tra i 3 e i 4 anni.
Il pericolo dell'influenza è divenuto ancora più grave grazie alla crescente popolazione di anziani che vivono nella stessa casa dei loro figli. "I bambini sono grandi diffusori dei virus, quindi vaccinarli aiuta anche a proteggere chi vive con loro: compagni di scuola, altri bambini fragili", spiega Conversano.
L'esperto sottolinea che la vaccinazione antinfluenzale è l'unica arma efficace contro la malattia e che non deve essere trascurata. "Vaccinare un bambino non significa proteggerlo solo dall'influenza, ma anche da altre malattie", aggiunge.
Il piano nazionale prevenzione vaccinale prevede che tutti i bambini tra 6 mesi e 6 anni possano essere vaccinati, anche senza condizioni di rischio. La società italiana di igiene e la Società italiana di pediatria raccomandano fortemente di vaccinare la maggior parte dei bambini per ridurre i casi gravi.
"La vaccinazione ha un impatto sociale: riduce i giorni di assenza dal lavoro dei genitori e limita, indirettamente, il ricorso improprio agli antibiotici", spiega Conversano.
Mentre l'epidemia del coronavirus sembra essersi addolcitata, l'Italia sta già subendo la seconda ondata dell'influenza. Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, il virus sta già circolando molto in Italia, soprattutto tra i bambini, con 29-30 casi ogni mille abitanti tra i 3 e i 4 anni.
Il pericolo dell'influenza è divenuto ancora più grave grazie alla crescente popolazione di anziani che vivono nella stessa casa dei loro figli. "I bambini sono grandi diffusori dei virus, quindi vaccinarli aiuta anche a proteggere chi vive con loro: compagni di scuola, altri bambini fragili", spiega Conversano.
L'esperto sottolinea che la vaccinazione antinfluenzale è l'unica arma efficace contro la malattia e che non deve essere trascurata. "Vaccinare un bambino non significa proteggerlo solo dall'influenza, ma anche da altre malattie", aggiunge.
Il piano nazionale prevenzione vaccinale prevede che tutti i bambini tra 6 mesi e 6 anni possano essere vaccinati, anche senza condizioni di rischio. La società italiana di igiene e la Società italiana di pediatria raccomandano fortemente di vaccinare la maggior parte dei bambini per ridurre i casi gravi.
"La vaccinazione ha un impatto sociale: riduce i giorni di assenza dal lavoro dei genitori e limita, indirettamente, il ricorso improprio agli antibiotici", spiega Conversano.