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L'annuncio terribile: un uomo è morto dopo essersi infettato con il virus dell'influenza aviaria A (H5N5). Il paziente, adulto con patologie pregresse, aveva contratto il virus mentre gestiva pollame e uccelli domestici. Nonostante la diffusione del virus sia negli uccelli selvatici che domestici, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non è stata rilevata alcuna trasmissione da uomo a uomo.
Il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie) ha confermato che il virus H5N5 non ha caratteristiche genetiche speciali che lo rendano più aggressivo o pericoloso rispetto ad altri virus dell'influenza aviaria attualmente circolanti. Il paese è infatti ancora considerato una zona di basso rischio per la influenza aviaria, ma gli Stati devono adeguare le misure di sorveglianza.
Intanto in Europa si registra un aumento significativo dei casi di influenza aviaria negli uccelli, con casi quadruplicati rispetto al 2021. Secondo l'Europa Centrale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), sono stati segnalati 1443 casi di influenza aviaria altamente patogena A(H5) in 26 paesi europei tra settembre e novembre, con il 99% dei casi riguardanti il ceppo A(H5N1).
Gli uccelli selvatici ed domestici rappresentano un potenziale pericolo per l'uomo, ma il rischio è considerato ancora basso. L'Europa ha inoltre bisogno di misure urgenti per contenere la diffusione del virus: interrogare pazienti con sintomi simil-influenzali nelle zone focolaio su eventuali contatti con animali, rafforzare le misure preventive per le categorie a rischio (allevatori, cacciatori, veterinari), e monitorare gli individui esposti ad animali infetti.
Il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie) ha confermato che il virus H5N5 non ha caratteristiche genetiche speciali che lo rendano più aggressivo o pericoloso rispetto ad altri virus dell'influenza aviaria attualmente circolanti. Il paese è infatti ancora considerato una zona di basso rischio per la influenza aviaria, ma gli Stati devono adeguare le misure di sorveglianza.
Intanto in Europa si registra un aumento significativo dei casi di influenza aviaria negli uccelli, con casi quadruplicati rispetto al 2021. Secondo l'Europa Centrale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), sono stati segnalati 1443 casi di influenza aviaria altamente patogena A(H5) in 26 paesi europei tra settembre e novembre, con il 99% dei casi riguardanti il ceppo A(H5N1).
Gli uccelli selvatici ed domestici rappresentano un potenziale pericolo per l'uomo, ma il rischio è considerato ancora basso. L'Europa ha inoltre bisogno di misure urgenti per contenere la diffusione del virus: interrogare pazienti con sintomi simil-influenzali nelle zone focolaio su eventuali contatti con animali, rafforzare le misure preventive per le categorie a rischio (allevatori, cacciatori, veterinari), e monitorare gli individui esposti ad animali infetti.