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L'inchiesta Cuffaro tocca anche il Ponte sullo Stretto, un capitolo di corruzione e abuso d'autorità che si estende ben oltre la Regione Siciliana. La Procura di Palermo ha chiesto l'arresto del defunto presidente della Regione Salvatore Cuffaro e di altre 17 persone, accusate di influenza e ingrenza nella gestione strategica dei posti di maggiore responsabilità nel mondo della sanità regionale.
Il progetto dell'ex governatore era quello di accaparrarsi un terzo delle posizioni di vertice delle aziende sanitarie siciliane, come Palermo, Enna e Siracusa. Questo sarebbe consentito con l'ingresso di "uomini giusti" che potrebbero influenzare appalti e concorsi, consolidando il potere del Cuffaro.
La vicenda è anche stata segnata dall'involuzione della politica in settori strategici come la sanità. Il sottinteso è che gli interessi economici abbiano giocato un ruolo dirompente nell'indagine. I magistrati sostengono che le ragioni del grande interesse sono immediatamente intuivibili e hanno a che fare con l'enorme quantità di risorse economiche che girano nel settore della sanità, una competenza esclusiva della Regione Siciliana.
Un altro capitolo dell'inchiesta riguarda il progetto per nominare Roberto Colletti ai vertici dell'azienda ospedaliera Villa Sofia. Cuffaro gli avrebbe detto "Io lavoro per te", mentre un colonnello dell'Arma era stato contattato per fornire informazioni riservate, e una dirigente regionale aveva passato sotto banco i bandi in anteprima.
Il parlamentare Saverio Romano, ora deputato di Noi Moderati, è indagato per turbativa libertà degli incanti nel merito a un appalto bandito dall'ente sanitario e aggiudicato alla ditta Dussmann. Tuttavia, Romano ha assicurato che non c'è nulla riferito a lui che possa essere considerato reato e che l'indagine è stata condotta in modo ingiusto. L'accusa gli ha provocato un danno mediatico irrisarcibile e una condanna definitiva per la sua comunità politica.
Il progetto dell'ex governatore era quello di accaparrarsi un terzo delle posizioni di vertice delle aziende sanitarie siciliane, come Palermo, Enna e Siracusa. Questo sarebbe consentito con l'ingresso di "uomini giusti" che potrebbero influenzare appalti e concorsi, consolidando il potere del Cuffaro.
La vicenda è anche stata segnata dall'involuzione della politica in settori strategici come la sanità. Il sottinteso è che gli interessi economici abbiano giocato un ruolo dirompente nell'indagine. I magistrati sostengono che le ragioni del grande interesse sono immediatamente intuivibili e hanno a che fare con l'enorme quantità di risorse economiche che girano nel settore della sanità, una competenza esclusiva della Regione Siciliana.
Un altro capitolo dell'inchiesta riguarda il progetto per nominare Roberto Colletti ai vertici dell'azienda ospedaliera Villa Sofia. Cuffaro gli avrebbe detto "Io lavoro per te", mentre un colonnello dell'Arma era stato contattato per fornire informazioni riservate, e una dirigente regionale aveva passato sotto banco i bandi in anteprima.
Il parlamentare Saverio Romano, ora deputato di Noi Moderati, è indagato per turbativa libertà degli incanti nel merito a un appalto bandito dall'ente sanitario e aggiudicato alla ditta Dussmann. Tuttavia, Romano ha assicurato che non c'è nulla riferito a lui che possa essere considerato reato e che l'indagine è stata condotta in modo ingiusto. L'accusa gli ha provocato un danno mediatico irrisarcibile e una condanna definitiva per la sua comunità politica.