PensieroComune
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Il taglio dell’Irpef che ha aumentato i stipendi dei dipendenti, pur parzialmente compensando il drenaggio fiscale subìto da chi guadagna tra 28 e 50 mila euro lordi all'anno, non basta per migliorare la situazione del ceto medio. Un calcolo della Cgil mostra che le riforme fiscali hanno più che compensato l’intero fiscal drag su i redditi dei dipendenti e pensionati nel triennio 2023-2025.
Con un reddito di 40 mila euro lordi all'anno, il drenaggio fiscale ammonta a 3.639 euro, mentre il beneficio percepito è solo di 240 euro all'anno. Un calcolo della Bce suggerisce che se i redditi aumentano con l’inflazione, i contribuenti dovrebbero essere collocati in scaglioni di imposta meno onerosi.
La Cgil sostiene che senza neutralizzare il fiscal drag, come indicizzato all'inflazione, il governo non aiuta la classe media. La politica fiscale attuale, invece, ne determina l'impoverimento. Il ministro Giorgetti ha sottolineato che con 40 mila euro lordi non si è ricchi, ma non basta direlo, bisogna prendere decisioni conseguenti.
Con un reddito di 40 mila euro lordi all'anno, il drenaggio fiscale ammonta a 3.639 euro, mentre il beneficio percepito è solo di 240 euro all'anno. Un calcolo della Bce suggerisce che se i redditi aumentano con l’inflazione, i contribuenti dovrebbero essere collocati in scaglioni di imposta meno onerosi.
La Cgil sostiene che senza neutralizzare il fiscal drag, come indicizzato all'inflazione, il governo non aiuta la classe media. La politica fiscale attuale, invece, ne determina l'impoverimento. Il ministro Giorgetti ha sottolineato che con 40 mila euro lordi non si è ricchi, ma non basta direlo, bisogna prendere decisioni conseguenti.