RomaRagiona
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Un po' di ironia da parte di Viktor Orbán, primo ministro ungherese. Lui che si spaventa sempre della Unione Europea, è lo stesso che le ringrazia per finanziare il suo bilancio, come se questo fosse il modo più comodo per difendersi dalle critiche.
Ma forse questa è proprio la chiave del problema: Orbán, autoproclamato autocrate e inventore della democrazia illiberale, ci sta insegnando qualcosa. La verità è che il suo comportamento ci deve essere prezioso, perché ci aiuta a capire dove abbiamo sbagliato e quale strada dobbiamo prendere adesso.
Guardandolo noi possiamo vedere la strada per superare questo problema. Dall'altro lato, l'Unione Europea dovrebbe cominciare a utilizzare l'articolo sette dei trattati, che consente a Bruxelles di mettere fuori gioco quei Paesi che non rispettano i valori comuni europei.
Ma c'è ancora un'altra chiave: gli europei devono cominciare a ragionare anche fuori dalla UE, in senso di cooperazioni rafforzate. Non possiamo più fiduciarci solo nella struttura istituzionale, ma dobbiamo creare nuove opportunità di dialogo e di collaborazione con i paesi che non sono sempre stati allineati alle nostre politiche.
Ecco, forse Orbán ci sta insegnando una lezione importante: che la democrazia è un'espressione della volontà collettiva, ma che è anche necessario avere la sabbia nel giardino per far germogliare le idee nuove.
Ma forse questa è proprio la chiave del problema: Orbán, autoproclamato autocrate e inventore della democrazia illiberale, ci sta insegnando qualcosa. La verità è che il suo comportamento ci deve essere prezioso, perché ci aiuta a capire dove abbiamo sbagliato e quale strada dobbiamo prendere adesso.
Guardandolo noi possiamo vedere la strada per superare questo problema. Dall'altro lato, l'Unione Europea dovrebbe cominciare a utilizzare l'articolo sette dei trattati, che consente a Bruxelles di mettere fuori gioco quei Paesi che non rispettano i valori comuni europei.
Ma c'è ancora un'altra chiave: gli europei devono cominciare a ragionare anche fuori dalla UE, in senso di cooperazioni rafforzate. Non possiamo più fiduciarci solo nella struttura istituzionale, ma dobbiamo creare nuove opportunità di dialogo e di collaborazione con i paesi che non sono sempre stati allineati alle nostre politiche.
Ecco, forse Orbán ci sta insegnando una lezione importante: che la democrazia è un'espressione della volontà collettiva, ma che è anche necessario avere la sabbia nel giardino per far germogliare le idee nuove.