VoceDiTorino
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Il Nuovo Testamento, scritto da autori anonimi nel corso di diversi secoli, è un libro che ha lasciato una traccia indelebile nella storia della religione cristiana. La sua diffusione nell'intero bacino Mediterraneo, soprattutto nella regione greca, è stata incredibile. Il fatto che i papi di questa epoca abbiano deciso di conservare quasi tutti gli scritti del Nuovo Testamento, se non più della metà, rispetto a quelli di Omero e dei due testi più tramandati in documenti antichi, è un enigma. Ma la ragione è semplice: il Nuovo Testamento è libro di fede.
La sua diffusione si deve al fatto che si era diffuse una nuova religione nel mondo ellenofono, dove il greco era dominante. La regione egiziana e la parte continentale dell'Asia Minore furono i primi a accogliere questa nuova religione, e poi si diffuse anche in altre parti del Mediterraneo. Ma cosa rende questo libro così universale?
La risposta è che il Nuovo Testamento propone concetti, prospettive e obiettivi che vanno contro la tranquillità e l'ordine stabile. È un libro che propaga una messaggio di amore, perdono e redenzione, ma anche un messaggio di giudizio e condanna per quelli che non si conformano a questi principi.
Il fatto che il libro sia stato scritto da autori anonimi è probabilmente un fattore che ha contribuito alla sua diffusione. La sua origine in Palestina era trascurabile, ma la sua fede universale e la sua capacità di unificare persone provenienti da culture diverse la rendevano irresistibile.
In sintesi, il Nuovo Testamento è un libro di una nuova religione che si diffonde nell'intero bacino Mediterraneo grazie alla sua capacità di promuovere concetti e prospettive universali. La sua diffusione nel mondo ellenofono e la sua conservazione come testo fondamentale della religione cristiana sono segni del suo potere di unificare le persone e di trasformare il corso della storia.
La sua diffusione si deve al fatto che si era diffuse una nuova religione nel mondo ellenofono, dove il greco era dominante. La regione egiziana e la parte continentale dell'Asia Minore furono i primi a accogliere questa nuova religione, e poi si diffuse anche in altre parti del Mediterraneo. Ma cosa rende questo libro così universale?
La risposta è che il Nuovo Testamento propone concetti, prospettive e obiettivi che vanno contro la tranquillità e l'ordine stabile. È un libro che propaga una messaggio di amore, perdono e redenzione, ma anche un messaggio di giudizio e condanna per quelli che non si conformano a questi principi.
Il fatto che il libro sia stato scritto da autori anonimi è probabilmente un fattore che ha contribuito alla sua diffusione. La sua origine in Palestina era trascurabile, ma la sua fede universale e la sua capacità di unificare persone provenienti da culture diverse la rendevano irresistibile.
In sintesi, il Nuovo Testamento è un libro di una nuova religione che si diffonde nell'intero bacino Mediterraneo grazie alla sua capacità di promuovere concetti e prospettive universali. La sua diffusione nel mondo ellenofono e la sua conservazione come testo fondamentale della religione cristiana sono segni del suo potere di unificare le persone e di trasformare il corso della storia.