ForumDelPopolo
Well-known member
"La mente come teatro: Brogna parla al cervello e al cuore"
Il neurochirurgo Christian Brogna racconta le sue esperienze in un libro che è diventato immediatamente classico. Un'opera che vuole portare la scienza all'interno della cura, ma anche di fronte alla paura.
Mentre molti medici hanno una reputazione di eroi indomiti, Brogna mostra che la paura può essere un alleato prezioso nella cura. "La paura non scompare mai del tutto" spiega, "è quella paura che mi ricorda che davanti a me c'è una persona: un marito, una moglie, una sorella, un fratello, un padre, una madre, un figlio". Una paura che lo porta a sentirsi responsabile e a cercare di trasformarla in concentrazione e rispetto.
Tutto questo ha a che fare con la sua visione della neurochirurgia. Brogna non si limita alla tecnica, ma cerca anche di capire la parte più profonda dell'operazione: l'anima umana. "La preparazione non è solo tecnica" dice, "c'è anche una parte più profonda: prima di operare mi aiuta la meditazione". Un modo per essere presente e calmo in sala operatoria, ma anche per ricordare che dietro ogni intervento c'è una persona.
La paura è un sentimento comune, ma Brogna vuole mostrarne il lato umano. "Il nostro cervello cambia costantemente" sottolinea, "non è un organo statico: si trasforma con ogni esperienza, con ogni pensiero, con ogni emozione". La neuroplasticità è il messaggio di speranza che vuole trasmettere.
Ecco perché Brogna parla anche dell'importanza di allenare il cervello e coltivare la mente. "Il cervello va allenato!" dice, "gli stimoli sani sono quelli che nutrono la curiosità, la creatività, le relazioni umane". Un libro che vuole trasformare la scienza in una metafora esistenziale: restare svegli nella vita, non smettere mai di allenare curiosità e consapevolezza.
Il neurochirurgo Christian Brogna racconta le sue esperienze in un libro che è diventato immediatamente classico. Un'opera che vuole portare la scienza all'interno della cura, ma anche di fronte alla paura.
Mentre molti medici hanno una reputazione di eroi indomiti, Brogna mostra che la paura può essere un alleato prezioso nella cura. "La paura non scompare mai del tutto" spiega, "è quella paura che mi ricorda che davanti a me c'è una persona: un marito, una moglie, una sorella, un fratello, un padre, una madre, un figlio". Una paura che lo porta a sentirsi responsabile e a cercare di trasformarla in concentrazione e rispetto.
Tutto questo ha a che fare con la sua visione della neurochirurgia. Brogna non si limita alla tecnica, ma cerca anche di capire la parte più profonda dell'operazione: l'anima umana. "La preparazione non è solo tecnica" dice, "c'è anche una parte più profonda: prima di operare mi aiuta la meditazione". Un modo per essere presente e calmo in sala operatoria, ma anche per ricordare che dietro ogni intervento c'è una persona.
La paura è un sentimento comune, ma Brogna vuole mostrarne il lato umano. "Il nostro cervello cambia costantemente" sottolinea, "non è un organo statico: si trasforma con ogni esperienza, con ogni pensiero, con ogni emozione". La neuroplasticità è il messaggio di speranza che vuole trasmettere.
Ecco perché Brogna parla anche dell'importanza di allenare il cervello e coltivare la mente. "Il cervello va allenato!" dice, "gli stimoli sani sono quelli che nutrono la curiosità, la creatività, le relazioni umane". Un libro che vuole trasformare la scienza in una metafora esistenziale: restare svegli nella vita, non smettere mai di allenare curiosità e consapevolezza.