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Il governo britannico ha appena firmato un contratto da 316 milioni di sterline con MBDA UK per l'installazione del sistema laser DragonFire sulle quattro cacciatorpediniere della classe Daring. Questo passo importante segna l'inizio dell'operatività del sistema, previsto per entrare in servizio già dal 2027.
La decisione di accelerare la produzione e l'installazione del laser anti droni è stata influenzata dalle tensioni con Mosca, che richiedono una maggiore capacità di difesa. Questa misura segue anche l'esempio dell'US Navy, che ha già installato il sistema Helios sui cacciatorpediniere classe Arleigh Burke.
La Germania, invece, sta ancora sperimentando il suo prototipo laser sulla fregata Sachsen nel Baltico, mentre la Cina si sta adeguando con i sistemi ad alta energia come l'LY-1 su unità anfibie.
Il sistema DragonFire è basato su una tecnologia laser di alta potenza di 50 kW, integrata con sensori di tracciamento avanzati e ottiche di puntamento rapide. Ciò consente al laser di mantenere il raggio sul bersaglio nonostante le turbolenze marittime.
Durante i test recenti al poligono delle Ebridi, il DragonFire è stato in grado di intercettare e abbattere droni che volavano a circa 650 km/h. Secondo i costruttori, il sistema è in grado di colpire obiettivi con una precisione tale da centrare un bersaglio delle dimensioni di una moneta da un chilometro di distanza.
Un altro vantaggio del sistema DragonFire sono i costi contenuti: 10 sterline per colpo contro centinaia di migliaia di sterline per un missile. Questo rappresenta un'ulteriore spinta per la Royal Navy a adottare questo nuovo sistema di difesa.
La decisione di accelerare la produzione e l'installazione del laser anti droni è stata influenzata dalle tensioni con Mosca, che richiedono una maggiore capacità di difesa. Questa misura segue anche l'esempio dell'US Navy, che ha già installato il sistema Helios sui cacciatorpediniere classe Arleigh Burke.
La Germania, invece, sta ancora sperimentando il suo prototipo laser sulla fregata Sachsen nel Baltico, mentre la Cina si sta adeguando con i sistemi ad alta energia come l'LY-1 su unità anfibie.
Il sistema DragonFire è basato su una tecnologia laser di alta potenza di 50 kW, integrata con sensori di tracciamento avanzati e ottiche di puntamento rapide. Ciò consente al laser di mantenere il raggio sul bersaglio nonostante le turbolenze marittime.
Durante i test recenti al poligono delle Ebridi, il DragonFire è stato in grado di intercettare e abbattere droni che volavano a circa 650 km/h. Secondo i costruttori, il sistema è in grado di colpire obiettivi con una precisione tale da centrare un bersaglio delle dimensioni di una moneta da un chilometro di distanza.
Un altro vantaggio del sistema DragonFire sono i costi contenuti: 10 sterline per colpo contro centinaia di migliaia di sterline per un missile. Questo rappresenta un'ulteriore spinta per la Royal Navy a adottare questo nuovo sistema di difesa.