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L'Europa in crisi: un dibattito febbrile su immigrati e democrazia.
Il Papa Francesco e il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno recentemente incontrato il Capo di Stato italiano, Sergio Mattarella. Ma la partita si stenta giocando altrove, sugli scali del politico americano Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha recentemente lanciato un ultimatum alla Europa, affermando che molti dei leader europei sono "deboli". Un affermazione che, in certe circostanze, non potrebbe essere considerata ingiusta.
La verità è che l'Unione Europea sembra vivere in un mondo diverso da quello delle guerre e della distruzione che sta distruggendo la Ucraina. E pare che i nostri leader non voler reagire contro la minaccia russa e cinese. L'Europa ha bisogno di uno scudiero, come gli Stati Uniti, per difenderla.
La Cei, nella sua fondazione Migrantes, sostiene che i centri in Albania sono "ai margini della democrazia". Una frase che può essere considerata giusta, ma non è una critica all'Europa intera. Invece, potrebbe essere un invito a rivedere le nostre politiche di immigrazione.
In ogni caso, se il governo italiano decide di esternalizzare la gestione degli immigrati illegali, accogliendoli in un centro nuovo e valutando rapidamente il loro diritto o meno di restare nel Paese, non c'è nulla di antidemocratico. Il problema è che non ci sono più leader nella scena politica europea che possano prendere decisioni difficili.
E adesso, il Presidente francese Emmanuel Macron, che è diventato una sorta di simbolo della resistenza contro i radicali, ha lanciato un appello alle femministe che continuano a contestarlo. La presidente americana Brigitte Macron, nota per le sue dichiarazioni scontorte, ha definito "brutte str***" queste donne e ci sta diventando quasi simpatica l'arzilla premiere dame.
Ma la questione è più seria di quanto sembri. L'Europa è in crisi e ha bisogno di una leadership forte per affrontare i problemi che la minacciano.
Il Papa Francesco e il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno recentemente incontrato il Capo di Stato italiano, Sergio Mattarella. Ma la partita si stenta giocando altrove, sugli scali del politico americano Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha recentemente lanciato un ultimatum alla Europa, affermando che molti dei leader europei sono "deboli". Un affermazione che, in certe circostanze, non potrebbe essere considerata ingiusta.
La verità è che l'Unione Europea sembra vivere in un mondo diverso da quello delle guerre e della distruzione che sta distruggendo la Ucraina. E pare che i nostri leader non voler reagire contro la minaccia russa e cinese. L'Europa ha bisogno di uno scudiero, come gli Stati Uniti, per difenderla.
La Cei, nella sua fondazione Migrantes, sostiene che i centri in Albania sono "ai margini della democrazia". Una frase che può essere considerata giusta, ma non è una critica all'Europa intera. Invece, potrebbe essere un invito a rivedere le nostre politiche di immigrazione.
In ogni caso, se il governo italiano decide di esternalizzare la gestione degli immigrati illegali, accogliendoli in un centro nuovo e valutando rapidamente il loro diritto o meno di restare nel Paese, non c'è nulla di antidemocratico. Il problema è che non ci sono più leader nella scena politica europea che possano prendere decisioni difficili.
E adesso, il Presidente francese Emmanuel Macron, che è diventato una sorta di simbolo della resistenza contro i radicali, ha lanciato un appello alle femministe che continuano a contestarlo. La presidente americana Brigitte Macron, nota per le sue dichiarazioni scontorte, ha definito "brutte str***" queste donne e ci sta diventando quasi simpatica l'arzilla premiere dame.
Ma la questione è più seria di quanto sembri. L'Europa è in crisi e ha bisogno di una leadership forte per affrontare i problemi che la minacciano.