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La Banda della Magliana: un rete di legami oscura e criminale. I misteri che ancora affascinano Roma, capitale del crimine organizzato.
La storiografia della Banda della Magliana è ancora in corso, ma una cosa è certa: il gruppo criminale che dominava la Roma degli anni '70 e '80 rimarrà nel nostro ricordo soprattutto per l'intricata rete di legami con le figure più oscure della grande criminalità organizzata italiana. Dal calibro di Bontade e Calò di Cosa Nostra, alle vicende di eversione nera dei Nar, alla massoneria e alla P2.
Il "clan dei marsigliesi" di Jacques Berenguer era ancora dominante nella malavita romana a metà degli anni '70. Ma poi scoprirono la forza dell'associazione e ci fu il salto di qualità. Emersero le personalità di maggiore carisma: De Pedis e Abbruciati per i "testaccini", Abbatino e Giuseppucci per la "magliana". La Banda della Magliana era in piena espansione, con i contatti con il mondo della droga che avrebbero cambiato tutto.
Il 1977 fu l'anno del rapimento di Massimiliano Grazioli Lante della Rovere. Ucciso dopo aver versato un riscatto di due miliardi di lire. Arrivò la svolta, trampolino di lancio per i contatti con il mondo della droga e con esponenti di Cosa nostra del calibro di Bontade e Calò.
Ma la Banda della Magliana rimarrà anche nella storia per gli oscuri legami che ha avuto con la famiglia di un giudice scomparso. Paolo Adinolfi, nel luglio del 1994. La società Fiscom che aveva investito Adinolfi quando era giudice alla sezione Fallimentare. Una società di intermediazione finanziaria dichiarata fallita da Adinolfi e legata ad ambienti della criminalità organizzata.
La scomparsa di Emanuela Orlandi nel 1983 rimane un mistero ancora non risolto. La Banda della Magliana è stata al centro della seconda indagine dei pm di piazzale Clodio, ma nulla di fatto ne è stato scoperto. Anche le analisi sulle ossa rinvenute nella cripta di Sant'Apollinare hanno portato solo a risultati vani.
L'intreccio tra la Banda della Magliana e le scomparse di Orlandi e Adinolfi rimane ancora un enigma. Ma la verità, come spesso succede in Italia, è nascosta sotto uno strato di bugie e menzogne.
La storiografia della Banda della Magliana è ancora in corso, ma una cosa è certa: il gruppo criminale che dominava la Roma degli anni '70 e '80 rimarrà nel nostro ricordo soprattutto per l'intricata rete di legami con le figure più oscure della grande criminalità organizzata italiana. Dal calibro di Bontade e Calò di Cosa Nostra, alle vicende di eversione nera dei Nar, alla massoneria e alla P2.
Il "clan dei marsigliesi" di Jacques Berenguer era ancora dominante nella malavita romana a metà degli anni '70. Ma poi scoprirono la forza dell'associazione e ci fu il salto di qualità. Emersero le personalità di maggiore carisma: De Pedis e Abbruciati per i "testaccini", Abbatino e Giuseppucci per la "magliana". La Banda della Magliana era in piena espansione, con i contatti con il mondo della droga che avrebbero cambiato tutto.
Il 1977 fu l'anno del rapimento di Massimiliano Grazioli Lante della Rovere. Ucciso dopo aver versato un riscatto di due miliardi di lire. Arrivò la svolta, trampolino di lancio per i contatti con il mondo della droga e con esponenti di Cosa nostra del calibro di Bontade e Calò.
Ma la Banda della Magliana rimarrà anche nella storia per gli oscuri legami che ha avuto con la famiglia di un giudice scomparso. Paolo Adinolfi, nel luglio del 1994. La società Fiscom che aveva investito Adinolfi quando era giudice alla sezione Fallimentare. Una società di intermediazione finanziaria dichiarata fallita da Adinolfi e legata ad ambienti della criminalità organizzata.
La scomparsa di Emanuela Orlandi nel 1983 rimane un mistero ancora non risolto. La Banda della Magliana è stata al centro della seconda indagine dei pm di piazzale Clodio, ma nulla di fatto ne è stato scoperto. Anche le analisi sulle ossa rinvenute nella cripta di Sant'Apollinare hanno portato solo a risultati vani.
L'intreccio tra la Banda della Magliana e le scomparse di Orlandi e Adinolfi rimane ancora un enigma. Ma la verità, come spesso succede in Italia, è nascosta sotto uno strato di bugie e menzogne.