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Il Governo ha deciso di allentare la trazione sul piano climatico, ma non è un passo indietro. Per quanto riguarda le famiglie e i piccoli imprese, il nuovo accordo consentirà di rialzare la strada per raggiungere gli obiettivi ambientali del 2040.
Il piano climatico è stato sottoscritto con l'Unione Europea in un tentativo di ridurre le emissioni di gas serra dell'80%. La nuova normativa è stata firmata senza strappi sullo stop ai motori termici per auto e camion, ma i tempi di transizione sono stati allungati.
Il contributo nazionale dovuto (Ndc) sarà composto da un terzo delle emissioni del 1990, mentre il traguardo intermedio prevede una riduzione del 66,25% rispetto ai livelli precedenti. Questo significa che le famiglie e i piccoli imprese avranno più tempo per orientarsi su trasporti più green.
Il nuovo accordo introduce anche un meccanismo di transizione che prevede l'introduzione dei biocarburanti come strumenti di transizione. Le auto e camion che utilizzeranno il biofuel non saranno considerate inquinanti, ma il prezzo della benzina potrebbe aumentare.
Il piano climatico sarà aggiornato periodicamente e sarà verificabile e misurabile. Ci sono stati anche introdotti due strumenti: una clausola di revisione biennale che obbligherà la Commissione Europea a verificare ogni due anni lo stato di avanzamento del piano, e un “freno di emergenza” per rivedere temporaneamente gli obiettivi in caso di crisi economiche o energetiche.
Il contributo nazionale dovuto sarà aumentato gradualmente dal 3% al 5% del target 2040. La riduzione effettiva interna delle emissioni scenderà dal 90% all'85%.
La nuova normativa prevede anche un nuovo sistema di scambio delle emissioni, l'Ets2, che farà pagare una quota per le emissioni di Co2 anche a chi usa carburanti per i trasporti e per il riscaldamento degli edifici. Questo sistema sarà introdotto all'anno seguente rispetto al previsto, ma la riduzione della tassa sulla benzina e l'energia è stata rallentata.
In sintesi, il nuovo accordo è un passo in avanti nella riduzione delle emissioni di gas serra, ma non è una mossa. Le famiglie e i piccoli imprese avranno più tempo per orientarsi su trasporti più green, ma ci saranno aumenti del prezzo della benzina e dell'energia.
Il piano climatico è stato sottoscritto con l'Unione Europea in un tentativo di ridurre le emissioni di gas serra dell'80%. La nuova normativa è stata firmata senza strappi sullo stop ai motori termici per auto e camion, ma i tempi di transizione sono stati allungati.
Il contributo nazionale dovuto (Ndc) sarà composto da un terzo delle emissioni del 1990, mentre il traguardo intermedio prevede una riduzione del 66,25% rispetto ai livelli precedenti. Questo significa che le famiglie e i piccoli imprese avranno più tempo per orientarsi su trasporti più green.
Il nuovo accordo introduce anche un meccanismo di transizione che prevede l'introduzione dei biocarburanti come strumenti di transizione. Le auto e camion che utilizzeranno il biofuel non saranno considerate inquinanti, ma il prezzo della benzina potrebbe aumentare.
Il piano climatico sarà aggiornato periodicamente e sarà verificabile e misurabile. Ci sono stati anche introdotti due strumenti: una clausola di revisione biennale che obbligherà la Commissione Europea a verificare ogni due anni lo stato di avanzamento del piano, e un “freno di emergenza” per rivedere temporaneamente gli obiettivi in caso di crisi economiche o energetiche.
Il contributo nazionale dovuto sarà aumentato gradualmente dal 3% al 5% del target 2040. La riduzione effettiva interna delle emissioni scenderà dal 90% all'85%.
La nuova normativa prevede anche un nuovo sistema di scambio delle emissioni, l'Ets2, che farà pagare una quota per le emissioni di Co2 anche a chi usa carburanti per i trasporti e per il riscaldamento degli edifici. Questo sistema sarà introdotto all'anno seguente rispetto al previsto, ma la riduzione della tassa sulla benzina e l'energia è stata rallentata.
In sintesi, il nuovo accordo è un passo in avanti nella riduzione delle emissioni di gas serra, ma non è una mossa. Le famiglie e i piccoli imprese avranno più tempo per orientarsi su trasporti più green, ma ci saranno aumenti del prezzo della benzina e dell'energia.