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I giovani italiani si sentono sempre più soli nonostante la connessione continua dei social network. La solitudine giovanile è uno dei grandi temi del nostro tempo, mentre i ragazzi cercano un senso di appartenenza nella vita virtuale.
Secondo Benedetta Balestri, cofondatrice e managing director di One Shot Group, la distinzione fondamentale tra essere soli e sentirsi soli è importante. Oggi i ragazzi vivono immersi in un costante flusso di informazioni, che spesso sono superficiali e basate sulla validazione.
I social network possono essere un primo strumento per testare la propria autostima e riportarla poi nella vita reale. Tuttavia, se non c’è un equilibrio tra la vita sociale reale e quella virtuale, i canali digitali possono essere un amplificatore di solitudine.
L'esperta di solitudine giovanile ammette che il periodo del Covid-19 ha segnato uno spartiacque importante nella vita degli adolescenti. La pandemia ha reso gli schermi la principale fonte di relazione per molti ragazzi, portando a un aumento dell'isolamento e dell'ansia sociale.
I social hanno assuefatto le persone a guardare gli altri soltanto attraverso un racconto digitale, che è fondamentale che i contenuti che guardano i giovani forniscano storie positive e reali.
Benedetta Balestri ricorda che l'esperienza di Itaca Lab nasce da un fortissimo interesse verso i media in generale e dall'ambizione di rinnovare i media tradizionali e di intrattenimento. L'organizzazione aiuta i giovani creators a produrre contenuti di informazione e di cultura, dando loro gli strumenti per comunicarli efficacemente.
Il ruolo dei genitori e degli insegnanti è cruciale nel prevenire l'isolamento digitale. Non esistono ricette preconfezionate, ma una grande capacità di ascolto e conoscenza del mondo digitale sono fondamentali per capire cosa guardano i ragazzi.
La solitudine è spesso un sintomo di un malessere più profondo: la pressione di dover apparire e performare. I giovani si isolano dunque a causa dei malesseri sociali, che portano a sentirsi inadeguati e a chiudersi.
In definitiva, è importante creare delle relazioni, anche online, che siano quanto più solide e sincere possibili per aiutare i giovani a trovare un senso di appartenenza nella vita reale.
Secondo Benedetta Balestri, cofondatrice e managing director di One Shot Group, la distinzione fondamentale tra essere soli e sentirsi soli è importante. Oggi i ragazzi vivono immersi in un costante flusso di informazioni, che spesso sono superficiali e basate sulla validazione.
I social network possono essere un primo strumento per testare la propria autostima e riportarla poi nella vita reale. Tuttavia, se non c’è un equilibrio tra la vita sociale reale e quella virtuale, i canali digitali possono essere un amplificatore di solitudine.
L'esperta di solitudine giovanile ammette che il periodo del Covid-19 ha segnato uno spartiacque importante nella vita degli adolescenti. La pandemia ha reso gli schermi la principale fonte di relazione per molti ragazzi, portando a un aumento dell'isolamento e dell'ansia sociale.
I social hanno assuefatto le persone a guardare gli altri soltanto attraverso un racconto digitale, che è fondamentale che i contenuti che guardano i giovani forniscano storie positive e reali.
Benedetta Balestri ricorda che l'esperienza di Itaca Lab nasce da un fortissimo interesse verso i media in generale e dall'ambizione di rinnovare i media tradizionali e di intrattenimento. L'organizzazione aiuta i giovani creators a produrre contenuti di informazione e di cultura, dando loro gli strumenti per comunicarli efficacemente.
Il ruolo dei genitori e degli insegnanti è cruciale nel prevenire l'isolamento digitale. Non esistono ricette preconfezionate, ma una grande capacità di ascolto e conoscenza del mondo digitale sono fondamentali per capire cosa guardano i ragazzi.
La solitudine è spesso un sintomo di un malessere più profondo: la pressione di dover apparire e performare. I giovani si isolano dunque a causa dei malesseri sociali, che portano a sentirsi inadeguati e a chiudersi.
In definitiva, è importante creare delle relazioni, anche online, che siano quanto più solide e sincere possibili per aiutare i giovani a trovare un senso di appartenenza nella vita reale.