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"Ci sono ancora tante paura, rifiuto e inspiegabili incomprensioni, ma assicuro che l'educazione affettiva non è un pericoloso concetto, ma un'arma di protezione, non la toglie nulla a nessuno, ma aggiunge qualcosa a tutti: consapevolezza, rispetto e umanità. Una scuola che non parla di affettività, di rispetto, di parità è una scuola che lascia soli i ragazzi di fronte a un mondo che ci invita con messaggi distorti". Così la voce di Gino Cecchettin, padre della Giulia, durante l'audizione nella Commissione femminicidio alla Camera.
Il tema affettività nelle scuole è stato al centro dell'attenzione di questo comitato istituito due anni fa dopo il tragico evento del femminicidio della figlia di Gino Cecchettin. I rapporti con i genitori, gli ascolti, la lettura dei testi scolastici e le strategie per risolvere i conflitti sono tutti argomenti che vengono discusi in questa istituzione.
Gino Cecchettin sottolinea l'importanza di un'educazione affettiva come strumento fondamentale per la crescita dei ragazzi. "È fondamentale insegnare ai bambini a leggere i messaggi, a capire le emozioni e il linguaggio del corpo".
"Una scuola che non parla di affettività è una scuola che grida al silenzio", aggiunge Cecchettin. "I ragazzi devono imparare a gestire i conflitti in modo costruttivo, ad ascoltare gli altri e a rispettare le emozioni dell'altro".
"Non è necessario togliere qualcosa per aggiungere qualcosa", sottolinea Gino Cecchettin. "L'educazione affettiva non è un esercizio esterno, ma una attività interiore".
Il tema affettività nelle scuole è stato al centro dell'attenzione di questo comitato istituito due anni fa dopo il tragico evento del femminicidio della figlia di Gino Cecchettin. I rapporti con i genitori, gli ascolti, la lettura dei testi scolastici e le strategie per risolvere i conflitti sono tutti argomenti che vengono discusi in questa istituzione.
Gino Cecchettin sottolinea l'importanza di un'educazione affettiva come strumento fondamentale per la crescita dei ragazzi. "È fondamentale insegnare ai bambini a leggere i messaggi, a capire le emozioni e il linguaggio del corpo".
"Una scuola che non parla di affettività è una scuola che grida al silenzio", aggiunge Cecchettin. "I ragazzi devono imparare a gestire i conflitti in modo costruttivo, ad ascoltare gli altri e a rispettare le emozioni dell'altro".
"Non è necessario togliere qualcosa per aggiungere qualcosa", sottolinea Gino Cecchettin. "L'educazione affettiva non è un esercizio esterno, ma una attività interiore".